Gesù e le donne

Gesù e la tenerezza per le donne. La storia di Maria Maddalena

Foto derivata da: Christ Appearing to the Magdalen, 1480–90. Martin Schongauer (German, c.1450–1491). Engraving; sheet: 15.9 x 15.9 cm (6 1/4 x 6 1/4 in.). The Cleveland Museum of Art, The Fanny Tewksbury King Collection 1956.743

C’è un tratto della vita terrena di Gesù che mi affascina moltissimo e che, osservandolo, mi porta a dire, meravigliata: “Ecco come dev’essere un uomo”. Sto parlando del legame speciale che aveva con le donne. Mi colpisce la tenerezza che manifestava nei gesti verso di loro, nelle parole e persino negli sguardi. Eloquente, su questo, il legame unico che aveva con Maria Maddalena…

Non so quanti di voi hanno visto la serie televisiva “The Chosen”, che racconta, attraverso vari episodi a puntate, le vicende narrate nei Vangeli. Questa fiction ha il pregio di dare un volto al Signore, al Cristo, di cui leggiamo attraverso i racconti degli evangelisti.

Ebbene, un tratto peculiare e impossibile da non amare, messo molto in risalto nella serie, è proprio il rispetto che Gesù riserva alle donne.

Oggi vorrei soffermarmi sul rapporto che aveva con Maria Maddalena, una donna vista come peccatrice e posseduta da sette demoni che Gesù libera e riscatta. Era una prostituta. O, meglio, era una di quelle donne “prostituite”, per usare un’espressione di don Oreste Benzi, ovvero che si vedono costrette a mettere in vendita il proprio corpo – per la vita che hanno avuto, per la scarsa autostima, per le vicissitudini che le hanno portate ad essere schiave di un sistema più grande di loro e dal quale non riescono a uscire, per l’indifferenza del mondo.

Le “prostituite” vengono spesso chiamate attraverso insulti, nomignoli offensivi, vengono denigrate e offese per quello che fanno. L’uomo le usa, e intanto le guarda con disprezzo. Se ne serve, le sfrutta, e nel frattempo le sottomette, nei gesti, a parole.

Maria Maddalena è una di quelle donne offese e vilipese. Di notte gli uomini vanno da lei, per trarne benefici e soddisfare un istinto. Di giorno, però, la evitano, la maltrattano. Nessuno la considera una persona con cui entrare in relazione: avvicinarsi a questa donna davanti ad altri significa essere considerati peccatori come lei.

Gesù non si fa intimorire dal suo vissuto, dalle sue ferite, dal suo dolore profondo. Non si fa intimorire da ciò che dice la gente e nemmeno dai demoni che la possiedono.

Gesù le si avvicina, non per sfruttarla ma per conoscerla.

La chiama per nome.

E poi… la guarisce, la libera dalle presenze che infestano il suo cuore, le offre la possibilità di cambiare vita, le ridona dignità.

Lei, da quel momento, diventa sua fedele discepola e il loro rapporto sarà sempre stretto ed intimo.

Gesù è rivoluzionario per l’epoca in cui vive. Non solo parla con una donna senza remore (all’epoca di Gesù, uomini e donne conducevano vite separate, almeno in pubblico), ma parla con una peccatrice.

Leggi anche: “Maria di Nazareth”: una miniserie per vedere Gesù con gli occhi di sua madre (puntofamiglia.net)

Gli uomini entravano in sinagoga con altri uomini, le donne con altre donne. La Maddalena non poteva avvicinarsi neppure a un luogo sacro, eppure, per grazia, può chiamare Gesù “Maestro”, può riconoscere in Lui il Messia.

Gesù rompe con il meccanismo delle apparenze, dei pregiudizi e dei giudizi ipocriti, dialoga con questa donna e si interessa al suo vissuto.

È toccante, in “The Chosen”, il momento in cui chiama Maria di Magdala per nome, dopo che tanti uomini, prima di lui, hanno abusato di lei senza preoccuparsi della sua identità. A Gesù interessano i suoi sentimenti, la sua storia, il suo futuro, il suo destino eterno.

Molti, a causa di questo suo legame speciale con la Maddalena, iniziano a mormorare.

Non è facile per tanti comprendere la purezza di Gesù, comprendere che lui ama senza secondi fini, che si fa prossimo, senza pretendere nulla in cambio.

Non è facile, per molti, capire che Gesù può essere amico delle donne senza che il rapporto diventi erotico o inquinato dal peccato.

Non è facile, per molti, capire che Gesù è libero, quindi ama incondizionatamente oltre i peccati, non nonostante le ferite ma nelle ferite che portiamo dentro.

Maria Maddalena rappresenta ogni donna che crede di valere poco. Rappresenta ogni donna “orfana”, di fatto o metaforicamente, che non sa a chi rivolgersi per cambiare vita. Rappresenta ogni donna che non trova posto nel mondo, perché il mondo la identifica solo con i suoi fallimenti.

“Io ti ho riscattato” dice Gesù a ognuna di queste donne, proprio come disse a quella sua nuova amica.

Lui ridona dignità. Lui ci chiama per nome.

Anche io, anche tu, proprio come la Maddalena, qualsiasi sia la nostra condizione attuale, possiamo pregare, nel silenzio della notte, che Dio ci faccia gustare la sua presenza. Una volta liberate dalle nostre infermità spirituali, anche noi diventeremo annunciatrici di salvezza. Maria Maddalena – e non è un particolare da poco – era l’ultima delle donne di Israele, per la società in cui si trovava, eppure è stata tra le prime persone al mondo a vedere il Signore Risorto.




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Cecilia Galatolo

Cecilia Galatolo, nata ad Ancona il 17 aprile 1992, è sposata e madre di due bambini. Collabora con l'editore Mimep Docete. È autrice di vari libri, tra cui "Sei nato originale non vivere da fotocopia" (dedicato al Beato Carlo Acutis). In particolare, si occupa di raccontare attraverso dei romanzi le storie dei santi. L'ultimo è "Amando scoprirai la tua strada", in cui emerge la storia della futura beata Sandra Sabattini. Ricercatrice per il gruppo di ricerca internazionale Family and Media, collabora anche con il settimanale della Diocesi di Jesi, col portale Korazym e Radio Giovani Arcobaleno. Attualmente cura per Punto Famiglia una rubrica sulla sessualità innestata nella vocazione cristiana del matrimonio.

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