BRICIOLE DI VANGELO

6 Settembre 2024

Cosa motiva le scelte

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 5,33-39)
In quel tempo, i farisei e i loro scribi dissero a Gesù: «I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno preghiere; così pure i discepoli dei farisei; i tuoi invece mangiano e bevono!».
Gesù rispose loro: «Potete forse far digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora in quei giorni digiuneranno».
Diceva loro anche una parabola: «Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per metterlo su un vestito vecchio; altrimenti il nuovo lo strappa e al vecchio non si adatta il pezzo preso dal nuovo. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spaccherà gli otri, si spanderà e gli otri andranno perduti. Il vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi. Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: “Il vecchio è gradevole!”».

Il commento

I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno preghiere, così pure i discepoli dei farisei; i tuoi invece mangiano e bevono!” (5,33). Dopo la chiamata dei primi discepoli (5, 1-11) il Vangelo di Luca riporta in rapida successione tre episodi che intendono mostrare la radicale novità che Gesù porta nella secolare storia d’Israele (5, 12-32): il lebbroso guarito, il paralitico perdonato e la chiamata di Levi, il pubblicano. Le novità suscitano sempre perplessità e obiezioni. I farisei appaiono in prima fila, pronti a sanzionare parole e gesti che, a loro giudizio, non sono conformi alla tradizione. La conversione di Levi termina con un festoso banchetto al quale partecipa anche Gesù con i suoi discepoli. Quell’evento aveva già provocato una critica severa: “Come mai mangiate e bevete insieme ai pubblicani e ai peccatori?” (5,31). In questo stesso contesto trova spazio la domanda sul digiuno, quella che introduce il brano che oggi meditiamo.

Il digiuno è un’espressione peculiare della fede, manifesta il desiderio sincero di conversione o si presenta nella forma di una supplica accorata. Il comportamento di Gesù invece appare piuttosto disinvolto, quasi mondano. Rispondendo ai farisei, il Nazareno annuncia che il banchetto che egli condivide con tutti è segno di festa e prepara il tempo della nuova alleanza. Per questo, utilizzando un’immagine profetica a tutti ben nota, si presenta come lo Sposo d’Israele. Un’immagine che lascia intravedere il volto di Dio. Quella festa dunque non risponde all’istinto della carne e non manifesta solo il legittimo desiderio di ritrovarsi attorno alla tavola con gli amici. C’è molto di più! C’è la fede di un popolo che attende la pienezza. Gesù offre un criterio che possiamo applicare ad ogni altro aspetto della vita. Chiediamoci sinceramente se le nostre scelte rispondono solo al nostro bisogno o sono motivate dalla fede e dal desiderio di manifestare l’alleanza che Dio ha già realizzato per mezzo della Pasqua. Chiediamo la grazia di rispondere con onestà.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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