Punto Focus “Formiche dall’alto”: il trionfo del politicamente corretto Autore articolo Di PUNTO FAMIGLIA Data dell'articolo 20 Settembre 2024 Nessun commento su “Formiche dall’alto”: il trionfo del politicamente corretto di Paola Ciniglio In un mondo dove ogni desiderio è sacralizzato e si confondono libertà e possibilità, chi definisce i limiti del lecito? “Formiche dall’alto” (Cantagalli, Siena 2024) di Zola ci proietta in un futuro distopico dove questa domanda diventa un incubo. All’inizio, il romanzo ti catapulta in un futuro distopico che ricorda da vicino il mondo orwelliano di “1984”. La società descritta da Zola è un incubo dove ogni aspetto della vita è controllato da uno Stato onnipresente, che manipola le masse attraverso una propaganda subdola e sofisticata. La tecnologia, invece di liberare, diventa uno strumento di oppressione, permettendo al potere di monitorare ogni movimento e pensiero. Man mano che si procede con la lettura, però, il quadro si fa sempre più inquietante e contemporaneo. Lo Stato, con la sua dolce tirannia, ha plasmato una società dove il dissenso è impensabile e l’individualità è un lusso proibitivo. Sotto la maschera del “Bene Comune e del Desiderio”, si nasconde una realtà crudele dove i diversi, coloro che non si conformano ai rigidi canoni di perfezione fisica e mentale, sono destinati all’eliminazione. Il romanzo è un pugno nello stomaco, un’accusa feroce contro una società che, nel nome dell’inclusività e della tolleranza, finisce per diventare intollerante e violenta nei confronti di ogni forma di diversità. L’autore porta all’esasperazione le caratteristiche della nostra società contemporanea, mostrandoci fino a che punto può spingersi la follia del politicamente corretto. Senza mezzi termini, ci si ritrova in faccia l’ipocrisia di una società che, pur predicando l’inclusione e la tolleranza, è pronta a sacrificare gli individui “imperfetti” sull’altare del profitto e dell’efficienza. L’aborto selettivo e l’eutanasia non sono altro che le due facce della stessa medaglia: la volontà di eliminare tutto ciò che non corrisponde a un ideale di perfezione prestabilito. È difficile non notare il parallelismo con le politiche di alcuni Stati “avanguardisti” che, sotto la spinta di interessi economici, adottano scelte simili, insinuando un sottile filo culturale che erode i fondamenti stessi della dignità umana. Leggi anche: Le conquiste di in-civiltà: l’eutanasia al di sotto dei 12 anni La violenza, la depravazione, sono giustificate in nome di un ideale di perfezione che è tutto fuorché umano. In questo scenario desolante, che sembra senza scampo, esiste una flebile speranza? Sì, l’unica che salva: “senza promessa della vita eterna, senza la prospettiva di un luogo santo che riscatti il male di questo mondo, non possiamo perdonare e non possiamo perdonarci, tutto il resto è politica.” “Formiche dall’alto” è un romanzo che turba e sconvolge, ma che ci costringe a riflettere sul nostro presente e sul futuro che stiamo costruendo. Impossibile far tacere le domande che lascia: qual è il valore della libertà, dell’individualità e della diversità e a che prezzo siamo disposti a barattarli? Per info: www.edizionicantagalli.com/shop/come-formiche-dallalto/ Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE Tag aborto, CRITICA, DISTOPIA, eutanasia, GIOVANNI ZOLA, Politicamente corretto, recensioni, ROMANZO, vita ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commento Nome * Email * Sito web Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy. Ho letto e accettato la Privacy Policy * Ti potrebbe interessare: Togo Beats: una serata di musica per i giovani del Togo “Ho praticato aborti per 40 anni: è brutto come uccidere in guerra”. 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