Dal Vangelo secondo Luca (Lc 8,19-21)
In quel tempo, andarono da Gesù la madre e i suoi fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla.
Gli fecero sapere: «Tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e desiderano vederti».
Ma egli rispose loro: «Mia madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica».
Il commento
“Tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e desiderano vederti” (8,20). L’evangelista presenta Gesù nella sua condizione abituale, come un rabbì che insegna in mezzo ad una folla che lo circonda fino al punto da costituire una barriera umana che di fatto impedisce ai suoi parenti di avvicinarsi. Di qui la richiesta dei familiari, giunta attraverso uno dei discepoli. Un desiderio più che legittimo, agli occhi di tutti, la famiglia di sangue ha un diritto di primogenitura. E invece Gesù risponde in modo sorprendente: “Mia madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica” (8,21). Questo insegnamento è rimasto così impresso nella mente e nel cuore dei discepoli da trovare spazio in tutti i vangeli sinottici. Gesù presenta la folla che lo circonda per ascoltare la Parola, come la sua famiglia. Un’evidente provocazione. A prima vista può essere percepito come un plateale rinnegamento dei legami familiari. Una tale interpretazione deforma radicalmente la proposta evangelica. In primo luogo è bene ricordare che se madre e fratelli sono coloro che ascoltano la Parola, la persona che più di tutti ascolta e mette in pratica è proprio la Santa Vergine. Il Vangelo di Luca comincia proprio con l’episodio in cui Maria ascolta e accoglie con piena fiducia la parola dell’angelo (Lc 1,38).
C’è un secondo motivo. I primi a sapere che altri e più importanti sono i legami strutturano la vita di Gesù, sono proprio Maria e Giuseppe. Nella scena del Tempio di Gerusalemme, quando Maria si rivolge a Gesù, presentandogli l’intima sofferenza patita a causa dello smarrimento, Gesù risponde: “Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?” (Lc 2,49). Non intende rinnegare il suo legame filiale ma, nello stesso tempo, annuncia con estrema chiarezza che il legame con il Padre precede e illumina ogni altra relazione. La Vergine non avanza pretese, non fa della maternità un privilegio. A lei basta essere una discepola. Come tutti gli altri. È questa la grazia che chiediamo anche noi.
Briciole di Vangelo
di don Silvio Longobardi
s.longobardi@puntofamiglia.net
“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.
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