Papa Francesco: “Il diavolo è furbo, ma con la grazia di Dio siamo più furbi di lui”
La prova più forte dell’esistenza di Satana? Non si ha “nei peccatori” o “negli ossessi”, ma “nei santi”. Ad affermarlo è stato Papa Francesco, durante l’udienza di mercoledì 25 settembre. Tutti noi, secondo il pontefice, siamo tentati, ma con Gesù possiamo vincere. Infatti, il Signore nel deserto, “si è liberato di Satana e ora può liberare da Satana”.
Secondo Papa Francesco “è nella vita dei santi, proprio lì, che il demonio è costretto a venire allo scoperto, a mettersi ‘contro luce’. Chi più chi meno, tutti i santi, tutti i grandi credenti, testimoniano della loro lotta con questa oscura realtà, e non si può onestamente supporre che fossero tutti degli illusi o semplici vittime dei pregiudizi del loro tempo”.
Il papa, che ha trattato l’argomento delle tentazioni del demonio, partendo dall’esperienza di Gesù, che «fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo» (Mt 4,1) spiega che il Signore oggi ha il potere di liberarci dall’oppressore. Lui lo ha vinto e ora può vincerlo in noi.
La potenza di Gesù è messa in luce dagli evangelisti con “le numerose storie di liberazione di ossessi”. Lo stesso Cristo dice ai suoi oppositori: “Se io scaccio i demoni per virtù dello Spirito di Dio, è giunto fra voi il regno di Dio” (Mt 12,27).
Il Santo Padre parla molto apertamente dell’esistenza di questo Nemico dell’anima e durante la sua catechesi afferma: “Oggi assistiamo a uno strano fenomeno riguardo al demonio. A un certo livello culturale, si ritiene che semplicemente non esista. Sarebbe un simbolo dell’inconscio collettivo, o dell’alienazione, insomma una metafora”.
Eppure, non usa mezzi termini Francesco: “la più grande astuzia del demonio è far credere che non esiste”. Il papa lo descrive come “furbo”, perchè “ci fa credere che non esiste e così domina tutto”.
Al tempo stesso, fa notare il vescovo di Roma “il nostro mondo tecnologico e secolarizzato pullula di maghi, di occultismo, spiritismo, astrologi, venditori di fatture e di amuleti, e purtroppo di sette sataniche vere e proprie”.
Riflette Francesco: “Scacciato dalla porta, il diavolo è rientrato, si direbbe, dalla finestra. Scacciato dalla fede, rientra con la superstizione. E se tu sei superstizioso, incoscientemente stai dialogando con il diavolo. Con il diavolo non si dialoga”.
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E allora: “La battaglia contro lo spirito del male si vince come la vinse Gesù nel deserto: a colpi di parola di Dio. Vedete che Gesù non dialoga con il demonio, mai ha dialogato con il demonio. O lo caccia via, o lo condanna, ma mai dialoga. E nel deserto risponde non con la sua parola, ma con la parola di Dio”.
Il pontefice descrive il diavolo come un cane legato a una catena, in virtù della morte e resurrezione di Cristo e allora: “Se tu sei uno scemo e vai dal diavolo e dici: ‘Ah, come stai?’, ti rovina. Il diavolo? A distanza! Con il diavolo non si dialoga. Lo si caccia via. Distanza”.
Secondo Bergoglio, “tutti noi, tutti, abbiamo esperienza di come il diavolo si avvicina con qualche tentazione, sui dieci comandamenti. Quando noi sentiamo questo, fermi, distanza! Non avvicinarsi al cane legato alla catena”.
Infine, “la consapevolezza dell’azione del diavolo nella storia non deve scoraggiarci. Il pensiero finale deve essere, anche in questo caso, di fiducia e di sicurezza: ‘Sono con il Signore, vattene via’. Cristo ha vinto il demonio e ci ha donato lo Spirito Santo per fare nostra la sua vittoria. La stessa azione del nemico può volgersi in nostro vantaggio, se con l’aiuto di Dio la facciamo servire alla nostra purificazione”.
L’invito, prima di concludere l’udienza: “State attenti, che il diavolo è furbo. Ma noi cristiani, con la grazia di Dio, siamo più furbi di lui”.
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