DIPENDENZE NEI GIOVANI “Life skills”: strumento per combattere e prevenire le dipendenze nei giovani Autore articolo Di PUNTO FAMIGLIA Data dell'articolo 15 Novembre 2024 Nessun commento su “Life skills”: strumento per combattere e prevenire le dipendenze nei giovani di Giuseppe Lubrino Dai dati dell’ISTAT emergono risultati agghiaccianti: nel nostro paese sono 129mila le persone colpite dalla dipendenza e, perlopiù, risultano essere di sesso maschile e giovani. Dal punto di vista educativo e nello specifico per quanto concerne l’IRC, ho trovato nella promozione e nell’applicazione delle life skills uno strumento formativo utile. Da un’attenta osservazione al complesso pianeta dei giovani, è inevitabile non imbattersi nel problema della dipendenza. Il fenomeno delle dipendenze tra i giovani è molto diffuso e, non poche volte, alla base di episodi di violenza – che, di recente, sembrano essere in costante crescita da nord a sud del nostro Paese – vi è proprio la dipendenza dalle droghe o dall’alcol. In tale contesto, si intende riflettere su questo fenomeno al fine di promuovere la sensibilizzazione e la prevenzione. Dai dati dell’ISTAT, emergono risultati agghiaccianti: nel nostro paese sono 129mila le persone colpite dalla dipendenza e, perlopiù, risultano essere di sesso maschile e giovani. (Cf. https://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=6436). Come ovviare a questo problema, che stagna, blocca, rovina la crescita e lo sviluppo integrale della personalità dei nostri giovani? Dal punto di vista educativo e nello specifico per quanto concerne l’IRC, ho trovato nella promozione e nell’applicazione delle life skills uno strumento adeguato per contrastare, prevenire e sensibilizzare i discenti su questa tematica dall’importanza cruciale ai fini della realizzazione piena della loro vita e del loro successo formativo. Che cosa sono le life skills? Esse indicano abilità e competenze spendibili nella realtà della vita quotidiana. Fanno, peraltro, riferimento al modello pedagogico bio-psico-sociale, ideato e sviluppato da Rogers al fine di promuovere il benessere psicofisico e sociale degli individui, all’interno della società. Leggi anche: Coinvolgere i figli nel bene: la nostra esperienza come famiglia in Caritas Le life skills solitamente si dividono in tre macroaree: “Cognitiva”, “Relazionale comportamentale” e “Emotiva”. Dalla sezione cognitiva è possibile attingere conoscenze e abilità mirate a rendere gli studenti in grado di acquisire le seguenti abilità: decision making (capacità di prendere decisioni), problem solving (capacità di risolvere i problemi), pensiero creativo e pensiero critico. Soffermiamoci, al momento, sulle prime due. Area cognitiva È chiaro che per promuovere questo tipo di abilità nei ragazzi è necessario proporre attività didattiche in cui gli allievi sono resi protagonisti del processo di apprendimento. In tal senso, potrebbe risultare utile anche mostrare loro un video o un servizio sui rischi e i pericoli dell’uso e dell’abuso delle sostanze stupefacenti. Informare, quindi, per formare la coscienza. Bisogna, cioè, aiutarli ad apprendere le strategie giuste che li rendono capaci di prendere decisioni, di destreggiarsi all’interno di situazioni problematiche, di guardare la realtà con spirito critico, sollecitando l’acquisizione di competenze utili a migliorare il loro percorso. Area relazionale comportamentale Qui si punta a fornire ai ragazzi il setting adeguato a imparare a tessere relazioni costruttive e sane ed evitare, invece, di restare bloccati in relazioni tossiche che, il più delle volte, inducono alla dipendenza. Infine, la sezione emotiva promuove auto consapevolezza, gestione delle emozioni e dello stress nonché incentivare nei discenti la capacità di empatia. L’IRC ha tra i suoi obbiettivi fondamentali “contribuire” al pieno sviluppo della personalità degli alunni e ideare attività di questo tipo rientra tra i suoi compiti più urgenti e attuali. Come recita un proverbio popolare: Prevenire è meglio che curare”. Papa Francesco di recente ha affermato che gli educatori, quindi genitori, insegnanti, sacerdoti devono “riscoprire” la dimensione del cuore nell’atto di educare e essere in grado di “abitare i labirinti della complessità” che caratterizzano il vissuto delle nuove generazioni nel contesto sociale odierno. Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE Tag ALCOL GIOVANI, Dipendenze, droga, LIFE SKILLS ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commento Nome * Email * Sito web Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy. Ho letto e accettato la Privacy Policy * Ti potrebbe interessare: Papa Francesco: “Guai a predicare senza pregare! Si diventa bronzi che rimbombano” Episodi violenti in Statale a Milano: la rettrice si dissocia e riorganizza il convegno Papa Francesco parla di San Filippo Neri: “La sorgente della sua gioia? Gesù” “Abbiate il coraggio della fede, la dolcezza della carità e la caparbietà della speranza”: il vescovo Giuseppe ai volontari di Progetto Famiglia Papa Francesco: “La Madonna ci fa vedere Gesù. Lei ci apre le porte, sempre!” Famiglia con undici figli insultata sui social: “Dovete avere dei disturbi psicologici!” Lo Spirito Santo “non resiste” alla preghiera: noi preghiamo, Lui viene. 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