SPIRITUALITÀ CONIUGALE

La sessualità nella Bibbia: nel Cantico dei Cantici la passione è “fiamma del Signore”

Avete mai letto il Cantico dei Cantici? Non tutti sanno che c’è un intero libro della Bibbia – questo, appunto – che esalta la dimensione passionale dell’amore, mostrando la forza dell’eros che si manifesta pienamente e compiutamente nell’unione dei corpi. Non tutti sanno che tale libro è un vero inno all’amore sponsale, il quale necessita, per essere definito tale, del coinvolgimento di tutta la persona, quindi anche della sua dimensione fisica, carnale. 

Il Cantico è uno dei libri dell’Antico Testamento, quindi stiamo parlando della tradizione ebraica; fa parte della sezione degli Agiografi ed è uno dei testi più singolari e affascinanti della Bibbia. Protagonista è l’amore tra Salomone e una donna Sulamita.

Leggiamo di seguito alcuni passaggi significativi, ricordando che sono contenuti nella Sacra Scrittura. Per noi, che crediamo all’ispirazione di questi testi, sono nientedimeno che “Parola di Dio”.

Come un nastro di porpora le tue labbra 

e la tua bocca è soffusa di grazia;

come spicchio di melagrana la tua gota

attraverso il tuo velo

Come la torre di Davide il tuo collo,

costruita a guisa di fortezza.

Mille scudi vi sono appesi,

tutte armature di prodi.

I tuoi seni sono come due cerbiatti,

gemelli di una gazzella,

che pascolano fra i gigli.


Spesso lo ripetiamo su questo Magazine, eppure i pregiudizi che circolano ci dimostrano che non è mai abbastanza, dobbiamo fare di più noi cristiani – laici o religiosi – per formare e infornare su un aspetto centrale: la Chiesa non vede nulla di male nella sessualità umana. La Bibbia – come abbiamo appena letto – non considera il sesso qualcosa di osceno, di sporco o peccaminoso e, di conseguenza, nemmeno noi cristiani.

Il corpo dell’altro è dono, da ammirare, contemplare, il piacere che nasce dallo stare insieme non è qualcosa di negativo, da evitare, anzi, il contrario! È gioia.

E se noi cristiani cerchiamo conferma di questo nel Nuovo Testamento, non è stato forse Gesù a dire che avremmo lasciato padre e madre, per diventare “una sola carne” con l’amato, l’amata?

È l’egoismo, la “durezza del cuore” (per dirla con Cristo) che “deturpa” la sessualità: la Chiesa, quindi, non di rado accusata di oscurantismo, non ci mette in guardia dal sesso, ma da ciò che ci impedisce di vivere questa realtà (meravigliosa e voluta da Dio!) secondo verità.

Il punto della questione è tenere a mente che quel gesto è stato pensato per la comunione, per l’amore. 

Leggiamo altri passaggi significativi, in questo senso.

Forte come la morte è l’amore, 

tenace come gli inferi è la passione: 

le sue vampe son vampe di fuoco, una fiamma del Signore!

leggi anche: La preghiera sincera ti salva il matrimonio: la storia di Anna e Filippo

Il Cantico dei Cantici, come possiamo vedere, descrive il legame sponsale che passa per la fusione dei corpi come un canto, che l’Uomo e la Donna intonano insieme. L’atto sessuale, di fatto, è rappresentato come un “cantico”.

La passione viene considerata una una benedizione, si parla addirittura di “fiamma del Signore”. 

E ancora: 

Tutta bella tu sei, amica mia,
in te nessuna macchia.
Vieni con me dal Libano, o sposa,
con me dal Libano, vieni!
Osserva dalla cima dell’Amana,
dalla cima del Senìr e dell’Ermon,
dalle tane dei leoni,
dai monti dei leopardi.
Tu mi hai rapito il cuore,
sorella mia, sposa,
tu mi hai rapito il cuore
con un solo tuo sguardo,
con una perla sola della tua collana!
Quanto sono soavi le tue carezze,
sorella mia, sposa,
quanto più deliziose del vino le tue carezze.
L’odore dei tuoi profumi sorpassa tutti gli aromi.
Le tue labbra stillano miele vergine, o sposa,
c’è miele e latte sotto la tua lingua
e il profumo delle tue vesti è come il profumo del Libano.

L’autore del testo chiama la sua amata “sorella” e “sposa” nello stesso tempo: che bella immagine, che bello volersi bene come dei fratelli, di un amore puro, sincero; di un affetto che ci fa provare tenerezza per l’altro e senso di protezione. Eppure, al tempo stesso, cercarsi come due innamorati, attrarsi, fondersi in una sola carne, perché tanto grande è il desiderio di diventare “Uno”.




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Cecilia Galatolo

Cecilia Galatolo, nata ad Ancona il 17 aprile 1992, è sposata e madre di due bambini. Collabora con l'editore Mimep Docete. È autrice di vari libri, tra cui "Sei nato originale non vivere da fotocopia" (dedicato al Beato Carlo Acutis). In particolare, si occupa di raccontare attraverso dei romanzi le storie dei santi. L'ultimo è "Amando scoprirai la tua strada", in cui emerge la storia della futura beata Sandra Sabattini. Ricercatrice per il gruppo di ricerca internazionale Family and Media, collabora anche con il settimanale della Diocesi di Jesi, col portale Korazym e Radio Giovani Arcobaleno. Attualmente cura per Punto Famiglia una rubrica sulla sessualità innestata nella vocazione cristiana del matrimonio.


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