27 Novembre 2024
“Dalla notizia più bella alla più brutta in 25 secondi netti”: storia della vita che vince, sempre
“Avevo una vita da sogno fino al giorno precedente”: scrive così, Deborah Vanini, 38 anni, comasca, proprietaria di un centro estetico sul suo profilo Facebook, il 22 settembre 2024. E se si scorre la sua bacheca si trovano le tracce di questa dichiarazione: un amore di lunga data con il compagno Massimo, viaggi in giro per il mondo, una bella villa acquistata da pochi mesi, abiti eleganti e alla moda. Insomma, tutto quello che si desidera secondo il mondo.
Poi accade un giorno che la vita in 25 secondi ti dà una notizia che ti lascia senza fiato. “Il giorno in cui ho scoperto di essere incinta, ho scoperto anche di avere un tumore al quarto stadio, uno shock” scrive Deborah. “Dalla notizia più bella alla più brutta in 25 secondi netti. Dalla gioia più grande alla disperazione più assoluta. Dall’estasi alle pene dell’inferno. Da lì il buio”. Deborah racconta quei momenti con grande lucidità, dice che lei e Massimo sono stati messi davanti a “scelte più grandi di noi, sulla vita che avevamo creato. Messi davanti alla più difficile al mondo per un genitore, decidere per la vita o meno dei propri figli. Ho pianto notti intere per la paura, per la tensione, per i dubbi… ho perso la via, mi sono disperata, ho chiesto perché proprio a me, a noi?”.
Il dolore, le notti in bianco, il pensiero di quella piccola creatura nel suo grembo che poteva essere compromessa dai farmaci per il suo tumore le tolgono per un attimo la speranza, tocca il fondo ma l’amore la fa piano piano risalire. “Con l’aiuto di uno staff del Niguarda a dir poco favoloso, amici di vecchia e nuova data, la mamma, il mio angelo Katia Gianquinto e la vera roccia della mia vita, il mio compagno (che non mi ha abbandonata per un solo secondo, stando con me h24 anche in ospedale per settimane, e dormendo persino per terra), sono riuscita a trovare anche dei lati postivi in tutto questo, perché ci sono sempre nonostante tutto. (E quando ci lamentiamo di qualcosa, valutiamo bene il “peso di questa cosa”)” scrive Deborah. L’amore trasfigura sempre il dolore.
Decide di rimandare le cure, ora la priorità è quel fagottino dentro di lei. “Speravamo almeno di goderci un parto tranquillo, ma anche qui, la vita è rimasta storta… un parto prematuro non programmato, una tromboembolia al polmone, una tac d’urgenza, l’ipotesi che potesse farcela lei ma non io… insomma, un film”. La piccola Megan nasce a 35 settimane di gestazione il 18 settembre 2024 alle 12.15. “Il primo vero miracolo, nonostante tutto…Ora, vedremo di attrezzarci per il secondo, anche se più impegnativo. Ma ce la metteremo tutta! Meg forse tu non lo sai ancora, ma mi ha letteralmente salvato la vita”.
Capite un figlio cosa fa? Un figlio in qualsiasi momento o condizione riempie e colma di gioia il cuore di una madre. Deborah è piena di entusiasmo. Le foto la mostrano felice con la sua bambina. Un mese dopo, esattamente il 18 ottobre scriverà ancora: “Un mese di te. Un miracolo per me che non credo. Un mese di noi. Una piccola bambola dagli occhi blu; chissà per quanto tempo potrò guardarti … ogni mese, giorno, ora, sono un prezioso dono. Non diamolo mai per scontato. Farò di tutto e lotterò per guardarti il più a lungo possibile”.
Purtroppo, il drago ha la meglio e ieri 26 novembre 2024 si sono celebrati i funerali di questa mamma speciale che ha lasciato alla figlia il più grande degli insegnamenti: un genitore è nato per amare e la morte non ha potere su questo amore. Grazie Deborah, la tua esistenza è un inno alla Vita, un segno di speranza tra tante lotte inutili e senza luce.
Il Caffè sospeso...
aneddoti, riflessioni e storie di amore gratuito …quasi sempre nascoste.
Il caffè sospeso è un’antica usanza a Napoli. C’è chi dice che risale alla Seconda Guerra Mondiale per aiutare chi non poteva permettersi nemmeno un caffè al bar e c’è chi dice che nasce dalle dispute al bar tra chi dovesse pagare. Al di là delle origini, il caffè sospeso resta un gesto di gratuità. Nella nuova rubrica che apre l’anno 2024, vorrei raccontare storie o suggerire riflessioni sull’amore gratuito e disinteressato. Quello nascosto, feriale, quotidiano che nessuno racconta, che non conquisterà mai le prime pagine dei giornali ma è quell’amore che sorregge il mondo, che è capace di rivoluzionare la società dal di dentro. Buon caffè sospeso a tutti!
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