CORRISPONDENZA FAMILIARE di Silvio Longobardi Fatima è una sintesi del Vangelo 2 Dicembre 2024 Cari amici, vi scrivo da Fatima, sono venuto in pellegrinaggio, come faccio da diversi anni, con un gruppo di amici, giovani fidanzati, giovani prossimi alle nozze e sposi meno giovani… Questo luogo mi è particolarmente caro e ritorno volentieri perché sono certo che la Vergine parla a tutti e dona a ciascuno la luce di cui ha bisogno. Fatima è una sintesi eloquente del Vangelo, vi sono gli elementi fondamentali della fede: il ruolo della preghiera, l’appello alla conversione, l’invito a condividere la croce del Signore attraverso i piccoli e grandi sacrifici, la necessità di fare penitenza per la salvezza di tutti, la centralità dell’Eucaristia, la presenza materna di Maria, l’annuncio che la fede incontra sempre minacce e persecuzioni, la promessa del Paradiso e la paura dell’inferno… ho scritto in ordine sparso e senza alcuna pretesa di essere esaustivo. Fatima non è solo una memoria del catechismo, quello che abbiamo dimenticato o forse quello che non abbiamo mai ricevuto. Fatima è il luogo della testimonianza, la terra dove “tre bambini si sono arresi alla forza interiore che li ha invasi nelle apparizioni dell’Angelo e della Madre del Cielo” (Benedetto XVI, 13 maggio 2010). La parola che Dio ha donato all’umanità attraverso la Vergine sarebbe rimasta sospesa nel tra cielo e terra se non avesse trovato accoglienza e totale corrispondenza in Lucia, Francesco e Giacinta. Tre bambini che, all’epoca delle apparizioni, avevano rispettivamente 10, 9 e 7 anni. Ai nostri occhi erano troppo piccoli per fare le cose da grandi. E invece, proprio attraverso i piccoli Dio vuole confondere quelli che si credono grandi. Giovanni Paolo II, che a Fatima è venuto tre volte (1982, 1991, 2000) e ha avuto la gioia di beatificare Francesco e Giacinta, ha detto che la loro santità “non dipende dalle apparizioni, ma dalla fedeltà e dall’impegno con cui essi hanno corrisposto al dono singolare ricevuto dal Signore e da Maria Santissima” (17 maggio 2000). E difatti nelle memorie che, in obbedienza al Vescovo, suor Lucia ha scritto per raccontare quegli eventi straordinari, non troviamo solo le parole luminose dell’angelo e della Madonna, ma anche la risposta dei fanciulli. Ovviamente suor Lucia parla solo dei suoi compagni ma possiamo intravedere anche la sua personale testimonianza. Lucia narra con molti dettagli quello che è accaduto nei fanciulli. In primo luogo sottolinea l’improvviso e radicale cambiamento interiore: cominciarono a pregare assiduamente recitando il Rosario e le formule oranti che l’angelo aveva insegnato; facevano ogni sorta di sacrifici, restavano digiuni, anche tutto il giorno, accettavano le incomprensioni dei familiari; sopportavano le sofferenze per ottenere la fine della guerra, per riparare i peccati e per la conversione dei peccatori. Erano pronti anche al martirio. E tutto questo unicamente per amore di Gesù. Francesco aveva un grande desiderio di consolare Gesù. Giacinta pregava in modo speciale per il Santo Padre. Colpisce anche la loro determinazione, sorprendente per la loro giovane età. Non hanno paura di nessuno, non sono intimoriti dalle minacce. Sono pronti al martirio. Anche quando vengono arrestati e condotti in prigione, non piangono per le minacce che ricevono. L’unica sofferenza per Giacinta (che aveva sette anni!) era quella di morire senza vedere la mamma. Leggi anche: Fatima, un viaggio che trasforma Fatima non è solo un dono che viene dal Cielo ma l’annuncio che il viaggio della vita ha come meta ultima il Paradiso. La Madonna promette ai fanciulli di portarli in cielo. Questa promessa s’imprime fortemente nel cuore da assorbire ogni altro desiderio. “Quel che io voglio è andare in cielo”, dice Francesco. Tutto il resto passa in secondo piano. È una cosa semplice e straordinaria. Non è facile recepire questo messaggio in un’epoca in cui siamo assorbiti esclusivamente dalle cose della terra. Il cielo è lontano, l’eternità non è cercata né desiderata. Ma senza questo riferimento possiamo ancora dirci cristiani? Ricordando la loro vita santa, nella Messa della beatificazione, Giovanni Paolo II afferma che “costituiscono un luminoso esempio, per bambini e adulti, di come conformarsi in modo semplice e generoso all’azione trasformante della grazia divina” (17 maggio 2000). La loro testimonianza diventa così un invito a uscire dalla placida mediocrità. Un invito che, in sintonia con l’esperienza e la pedagogia della Madonna, Papa Wojtyla rivolge proprio ai più piccoli: “La Madonna ha bisogno di tutti voi per consolare Gesù, triste per i torti che gli si fanno; ha bisogno delle vostre preghiere e dei vostri sacrifici per i peccatori. Chiedete ai vostri genitori ed ai vostri maestri di inscrivervi alla “scuola” della Madonna, affinché vi insegni a diventare come i pastorelli, i quali cercavano di far quanto Ella chiedeva loro”. E citando Luigi Maria Grignion di Montfort, assicura che “si progredisce più in poco tempo di sottomissione e dipendenza da Maria che durante anni interi di iniziative personali, appoggiati soltanto su sé stessi” (Trattato della vera devozione alla Santissima Vergine, n. 155). Fatima è una scuola di fede. E ricorda che il primo impegno della Chiesa è quello di far risuonare un Vangelo senza sconti, una parola che non teme di presentare obiettivi grandi e impegnativi perché si fida di Colui che desidera compiere, in noi e con noi, grandi cose. Se accettiamo questa sfida non saremo mai soli e sperimenteremo la tenerezza di una Madre che ci prende per mano e ci conduce nei sentieri della vita. Tra poco saremo alla Cappellina delle apparizioni per la celebrazione eucaristica e chiedo alla Madonna di accompagnare i passi di tutti e di ciascuno. Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE Tag Fatima, Vangelo, Vergine Maria Silvio Longobardi Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”. Visualizza archivio → ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commento Nome * Email * Sito web Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy. 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