Papa Francesco: “Guai a predicare senza pregare! Si diventa bronzi che rimbombano”
Papa Francesco all’udienza: “Lo Spirito Santo viene su chi prega, perché il Padre celeste ‘dà lo Spirito Santo a chi glielo chiede’, soprattutto se lo domanda per annunciare il Vangelo del suo Figlio! Guai a predicare senza pregare! Si diventa quelli che l’Apostolo definisce ‘bronzi che rimbombano e cimbali che tintinnano’”.
Durante l’udienza di mercoledì 4 dicembre, Papa Francesco ha proseguito il Ciclo di Catechesi sul tema “Lo Spirito e la Sposa. Lo Spirito Santo guida il popolo di Dio incontro a Gesù nostra speranza”. Al centro del discorso del papa, l’opera evangelizzatrice dello Spirito Santo, cioè il suo “ruolo nella predicazione della Chiesa”.
Il cuore del messaggio del papa è stato che “se non si vuole ricadere nell’errore denunciato dall’apostolo Paolo di mettere la legge prima della grazia e le opere prima della fede, è necessario ripartire sempre di nuovo dall’annuncio di ciò che Cristo ha fatto per noi”.
Se il contenuto principale dell’annuncio è, dunque, il kerygma (per il papa non vi è un annuncio più “solido”) quale è invece il “modo” in cui l’annuncio va dato? La risposta di Francesco è: “Mediante lo Spirito” (1 Pt 1,12). Per il pontefice “Predicare con l’unzione dello Spirito Santo significa trasmettere, insieme con le idee e la dottrina, la vita e la convinzione della nostra fede. Significa fare affidamento non su ‘discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza’ (1 Cor 2,4)”.
Leggi anche: Papa Francesco parla di San Filippo Neri: “La sorgente della sua gioia? Gesù”
È consapevole il Santo Padre che ciò può non essere semplice: “Facile a dirsi – si potrebbe obbiettare –, ma come metterlo in pratica se non dipende da noi, ma dalla venuta dello Spirito Santo?”
In realtà, ha voluto sottolineare il papa “c’è una cosa che dipende da noi, anzi due, e le accenno brevemente. La prima è la preghiera. Lo Spirito Santo viene su chi prega, perché il Padre celeste – è scritto – ‘dà lo Spirito Santo a chi glielo chiede’ (Lc 11,13), soprattutto se lo domanda per annunciare il Vangelo del suo Figlio! Guai a predicare senza pregare! Si diventa quelli che l’Apostolo definisce ‘bronzi che rimbombano e cimbali che tintinnano’ (cfr 1 Cor 13,1)”.
Dunque, la prima cosa che dipende da noi è pregare, “perché venga lo Spirito Santo”. La seconda, ha proseguito il papa, è “non volere predicare noi stessi, ma Gesù Signore (cfr 2 Cor 4,5)”.
“Non volere predicare noi stessi ma il Signore – ha insistito, dopo aver fatto un inciso sull’importanza di omelie mirate e non prolisse – Non occorre dilungarci su questo, perché chiunque è impegnato nell’evangelizzazione sa bene che cosa significa, nella pratica, non predicare sé stessi. Mi limito a un’applicazione particolare di tale esigenza. Non volere predicare sé stessi implica anche non dare sempre la precedenza a iniziative pastorali promosse da noi e legate al proprio nome, ma collaborare volentieri, se richiesto, a iniziative comunitarie, o affidateci dall’obbedienza”.
Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia
Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).
Lascia un commento