TEMPO DI NATALE
Prepararsi al Natale da “profeti”: è Dio che guida la storia
di Giuseppe Lubrino
L’attuale contesto socio-culturale risulta particolarmente povero per quanto concerne il senso della profezia. Chi è il profeta? Il profeta è colui che vive una vita sobria, essenziale e coltiva la propria dimensione spirituale dell’esistenza, allo scopo di leggere gli eventi della storia alla luce dello sguardo di Dio. Noi siamo profeti quando siamo testimoni di un Dio che guida la storia, oltre tutte le brutture di questo mondo.
La Chiesa Cattolica, domenica primo dicembre, ha invitato i fedeli a predisporsi in maniera adeguata a vivere il tempo dell’Avvento in preparazione della celebrazione del Natale del Signore. L’avvento è un periodo liturgico con delle caratteristiche propedeutiche e educative per il popolo di Dio. I cristiani, infatti, celebrano il Natale di Gesù per “cogliere” e “riscoprire” il “senso” salvifico che caratterizza questo avvenimento.
Il Natale è un evento di salvezza
Dio, in Gesù, ha abitato la storia umana (cf. Gv 1,14) affinché ogni essere umano potesse ricevere una guida per realizzare pienamente la propria esistenza in maniera autentica, consapevole e felice. Da sempre ogni uomo è alla ricerca della felicità e Gesù “è nato per noi” anche per mostrare ad ogni persona la “via” per raggiungere la “grazia”, la “felicità” e acquisire un’identità personale solida e serena.
L’avvento è un tempo di attesa
Gesù sta per nascere perché ogni donna e ogni uomo possano “morire” all’egoismo e all’indifferenza. Gesù, così come è nato una volta per tutte oltre duemila anni fa, allo stesso modo “verrà nella gloria” per dare compimento alla sua opera di salvezza a favore delle genti. In tali considerazioni è possibile individuare il senso dell’avvento che vuole “educare” i fedeli a prendere “coscienza” dell’importanza e della risonanza che il Natale ha nella vita quotidiana. L’eterno è entrato nel tempo e nella storia umana affinché la storia degli uomini potesse essere “trasfigurata” e resa opera delle mani di Dio.
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L’avvento è una scuola di “ascolto” della “profezia”
Dio, nell’Antico Testamento, attraverso l’impiego di una pedagogia graduale, ha preparato il suo popolo ad “attendere” e ad “accogliere” il Figlio suo (cf. Is 7,14). La storia di Israele ha per meta il mistero dell’incarnazione di Dio tra gli uomini. I profeti sono – a giusto motivo – detti araldi di Cristo. L’attuale contesto socio-culturale risulta particolarmente povero per quanto concerne il senso della profezia. Chi è il profeta? Il profeta è l’uomo di Dio, colui che vive una vita austera, sobria, essenziale e coltiva la propria dimensione spirituale dell’esistenza, allo scopo di leggere gli eventi della storia alla luce dello sguardo di Dio. Il profeta non è solo una persona che “predice” il futuro, come erroneamente e comunemente si ritiene. Il profeta è l’uomo dell’ascolto e dell’osservazione. I profeti, infatti, attraverso la lettura e la comprensione della Parola di Dio e in virtù del loro rapporto vitale con Dio, acquisiscono una visione della realtà nitida, lucida ed acuta. Osservano gli avvenimenti della storia e le vicende degli uomini e li interpretano a seconda del pensiero di Dio. La Bibbia a tal proposito, fornisce degli itinerari dettagliati delle vicende dei vari profeti che sono stati protagonisti lungo il corso dell’intera storia della salvezza delle meraviglie che Dio ha compiuto a favore dell’umanità.
Due profeti che ci aiutano a capire come attendere il Messia
Due casi emblematici risultano essere Elia (cf. 1Re cc.17-2Re cc.2) per l’Antico Testamento e Giovanni il Battista (cf. Mt cc. 3; Mc 1,4-12; Lc 3,1-22; Gv 1,19-37) per il Nuovo Testamento. I profeti sono dei mediatori tra il cielo e la terra, con il loro esempio, la loro parola e le loro azioni orientano l’umanità a Dio e al suo volere. In questo tempo di avvento la Chiesa, attraverso la sua graduale pedagogia rivelativa, propone ai fedeli anche una riscoperta del senso della profezia per la storia umana. È Dio che guida la storia: nonostante essa appare stravolta da emergenze di ogni tipo, da brutture, guerre, cataclismi, epidemie, Dio orienta la storia verso un “telos”, un fine, che è rappresentato dalle nozze dell’umanità con l’Agnello (cf.Ap 19,9).
Proviamo a metterci in ascolto!
Porsi in ascolto della Parola di Dio nel tempo dell’Avvento, dunque, rappresenta un’occasione privilegiata per riscoprire il senso della fede e della speranza di cui il cristianesimo invita a prendere coscienza. La speranza cristiana edifica la civiltà dell’amore con l’impegno di una testimonianza di vita luminosa, realizzata. Tale traguardo, tuttavia, diventa possibile solo ed esclusivamente se ci si lascia “educare”, “guidare”, “accompagnare”, dagli insegnamenti del Vangelo e tale scelta si rende necessaria per conseguire uno status di vita sereno e adeguato nonostante la complessità della vita umana.
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