TEMPO DI NATALE

Scoprire il Natale cristiano coi bambini? Cinque attività per voi…

Tempo di Natale, ultimi giorni di Avvento. Oggi, vorrei raccontarvi come ci stiamo preparando noi, in famiglia, a questo grande evento. Vi dirò anche come cerchiamo di arginare la confusione che può sorgere tra “Natale mondano” e “Natale cristiano”, senza stigmatizzare pupazzi di neve o cappellini rossi. Di seguito, cinque attività che potete fare insieme ai bambini, per spiegare loro che il Natale è l’Incarnazione del Signore!

Da quando sono mamma, vivo il tempo di Natale come un momento propizio per raccontare ai miei figli il mistero di quel Dio che si è fatto bambino, proprio come loro. Un Dio che non ha paura della piccolezza e che, a Natale, ha preso proprio le loro sembianze, sperimentando il bisogno di cura che essi stessi sperimentano.

Tante volte mia figlia mi dice: “Vorrei essere già grande!”

“Non avere fretta – le rispondo – Ti ricordi cosa succede tra poco? È la festa di Gesù che si fa bambino. Si vede che è bello essere bambini, no?”

Oggi vorrei raccontarvi come ci stiamo preparando noi, in famiglia, a questo grande evento. E anche come cerchiamo di togliere delicatamente la confusione che può sorgere tra Natale mondano e Natale cristiano, senza stigmatizzare pupazzi di neve o cappellini rossi da Babbo Natale.

Di seguito, cinque attività che potete fare insieme!

  1. Giochi a tema natalizio

I miei bambini amano i cruciverba, gli indovinelli e amano non solo farli, bensì anche elaborarli. Una volta, in questo Avvento, abbiamo creato un cruciverba su Gesù, inventando noi le definizioni. La parola che poi si poteva trovare cerchiando cinque lettere era “amore”. Un’altra volta, abbiamo creato un puzzle con l’immagine di un presepio stampata e colorata, un’altra volta ancora, mio figlio ha inventato un gioco per riflettere sul Natale cristiano. Ecco il regolamento: ognuno scrive su un foglio una parola legata al Natale di Gesù (Amore, Speranza, Maria, Giuseppe, Presepe, Angeli, Annunciazione, Gesù ecc.). Tutte queste parole (o disegni, se preferite e se i bimbi sono ancora piccoli per leggere) si mettono piegati in un cestino. Chi pesca Gesù… vince! Un gioco semplice, ideato da un bambino di sette anni, che però ci ha fatto divertire e pensare… (mi raccomando: è vietato mettere “Babbo Natale” o “pupazzo di neve”, adesso stiamo parlando del Natale cristiano! Come vedete, è un modo non invasivo o aggressivo per mostrare le peculiarità della festa religiosa, spesso messe tra parantesi da pubblicità e recite della scuola).

Leggi anche: Prepararsi al Natale da “profeti”: è Dio che guida la storia

  1. Cercare canzoni natalizie che parlino davvero di Gesù

Le radio si riempiono di canzoni natalizie. Eppure, non tutte – forse la minoranza – sono canzoni che ricordano il Natale cristiano. Con i miei figli, però, ne ho scoperte e riscoperte molte. Informatevi, ascoltatele insieme. A partire da quei testi, spiegate il senso della nascita del Figlio di Dio. Perché Gesù si è fatto povero? Per essere libero dalle cose, che possono possederci. Perché ha deciso di nascere in terra straniera? Per essere vicino a tutti quelli che sono costretti a lasciare la propria cosa. Perché si è fatto uomo, invece di apparire da una nube? Per parlare la nostra stessa lingua e farci sapere che ci capisce, capisce tutto ciò che stiamo vivendo…

  1. Fare insieme qualcosa per gli altri

Nella nostra parrocchia, durante l’Avvento, è stato allestito un cesto della solidarietà, in cui mettere latte, tonno, pasta e beni di prima necessità a lunga conservazione, da donare alle famiglie più povere. Insieme abbiamo scelto dei prodotti e poi li abbiamo portati. Un’altra volta abbiamo selezionato dei vestiti in buono stato e li abbiamo dati alla Caritas. Il regalo di compleanno più bello che possiamo fare a Gesù? Volerci bene tra di noi e pensare a chi ha di meno!

(Ovvio, queste attività devono far parte della nostra vita famigliare sempre, ma è bello mostrare loro che, mentre ci facciamo tanti regali per le feste, bisogna pensare soprattutto al vero festeggiato. E lui ci chiede solo una cosa… amarci!)

  1. Visitare presepi

Si vedono sempre più alberi, ovunque, e sempre meno presepi. Eppure, ci sono ancora luoghi in cui viene rappresentata la Natività. Noi abbiamo vicino casa il Santuario della Madonna di Loreto: ogni anno, sotto le feste, ci rechiamo lì per visitare un grande presepe. È sempre molto emozionante per i bimbi. Inoltre, la nostra parrocchia organizza il Presepe vivente dei bambini e loro amano partecipare. Gli abiti li cuce a mano una nostra parrocchiana. L’anno scorso i miei figli erano rispettivamente “la lavandaia” e “lo zampognaro”, chissà che ruolo capiterà loro quest’anno…

  1. Visitare Gesù nel Santissimo Sacramento

Il Natale non è una festa del passato, no, perché Gesù è vivo! Sempre è presente, in mezzo a noi. Quel bambinello, che i pastori adorarono nella Santa Notte a Betlemme, noi possiamo adorarlo ogni giorno, senza andare molto lontano. Il tabernacolo è la mangiatoia di oggi. Lì Gesù ci aspetta, piccolo e potente. Per amarci, per cambiarci il cuore, per percorrere con noi tutta l’avventura della vita!




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Cecilia Galatolo

Cecilia Galatolo, nata ad Ancona il 17 aprile 1992, è sposata e madre di due bambini. Collabora con l'editore Mimep Docete. È autrice di vari libri, tra cui "Sei nato originale non vivere da fotocopia" (dedicato al Beato Carlo Acutis). In particolare, si occupa di raccontare attraverso dei romanzi le storie dei santi. L'ultimo è "Amando scoprirai la tua strada", in cui emerge la storia della futura beata Sandra Sabattini. Ricercatrice per il gruppo di ricerca internazionale Family and Media, collabora anche con il settimanale della Diocesi di Jesi, col portale Korazym e Radio Giovani Arcobaleno. Attualmente cura per Punto Famiglia una rubrica sulla sessualità innestata nella vocazione cristiana del matrimonio.

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