IL MISTERO DELL’INCARNAZIONE “L’universo è così grande, non può esserci un Dio che si cura di noi”: come rispondete? Autore articolo Di Cecilia Galatolo Data dell'articolo 27 Dicembre 2024 Nessun commento su “L’universo è così grande, non può esserci un Dio che si cura di noi”: come rispondete? di Cecilia Galatolo Siamo nel tempo di Natale e possiamo ancora gustare il mistero dell’Incarnazione, che irradia e guida la nostra vita. Dio risponde alla necessità dell’uomo di averlo vicino, addirittura è lui che prende l’iniziativa e viene ad abitare tra noi. Quando sentiamo discorsi nichilisti, che escludono la possibilità di un Dio-Amore, dobbiamo solo testimoniare che il Signore Gesù ci abita. È domenica e sono a pranzo con un’amica, che si definisce agnostica. Non sa se crede in Dio oppure no. Ad un certo punto, mi mostra un video sul cellulare. Un comico sta deridendo la morale cristiana e l’idea che esista un Dio che ci ama. Parla di galassie giganti, di stelle in tutto l’Universo, di pianeti che si allineano. Dice che la Terra è piccola, e con essa tutto ciò che contiene. Quindi anche noi uomini siamo piccoli e insignificanti. La nostra vita non è che polvere, non è che un soffio. In uno spazio e in un tempo pressoché infiniti… come fa ad esserci un Dio a cui importa realmente di noi? Insomma, anche se un Dio che ha creato tutto dovesse esistere, cosa ci fa pensare che si preoccupi proprio delle nostre scelte? “A me fa ridere… – ha detto la mia amica, alla fine del video – A te forse no…” Io, a dire il vero, ho sorriso pensando a come il Signore mi ha fatto capire che mi sbagliavo, quando mi lasciavo assorbire da questa mentalità. Quando seguivo i tanti filosofi nichilisti e disperati che studiavo al liceo, i quali credevano di aver capito tutto; invece, si stavano perdendo l’essenza della vita. Ho ripensato alle preghiere che rivolgevo tra i singhiozzi nella mia fase di ricerca spirituale: “Gesù, ci sei? Perché se ci sei e mi ami, voglio incontrarti!” Mi chiedo se questi pensatori, o questi comici, hanno mia chiesto a Gesù di farsi incontrare. Probabilmente no, perché se lo avessero fatto – ne sono certa – Lui non avrebbe tardato. Anzi, avrebbe dimostrato loro che li stava già aspettando. Come il Padre che attende il Figlio Prodigo. Come il Pastore che cerca la pecora. Come la donna che spazza la casa per trovare la moneta. Perché questo è Dio. Leggi anche: Fatti un regalo, per questo Natale: torna al sacramento della Confessione Dio non si è incarnato solo nella storia, una volta per tutte. Dio si incarna nelle nostre vite, se solo glielo permettiamo. Diventa parte di noi, se lo facciamo entrare. È Natale ogni volta che il Cristo nasce in noi. Ascoltando quel comico ricordavo le prime adorazioni eucaristiche vissute con fede, le prime comunioni quotidiane. Il primo vangelo, scritto in ogni parte, perché volevo appuntarmi tutto ciò che Gesù suggeriva a me, proprio a me. Avevo diciannove anni. Ed era come essere innamorata, era come aver trovato una perla preziosa. Per quella perla preziosa ho lasciato tutto. Ho seguito Gesù. Nient’altro aveva attrattiva. Tutto doveva essere in Lui, con Lui, perché senza non c’era sale, non c’era sapore nella vita. Lo ricordo come se fosse ieri, quell’incontro con Cristo, e auguro a quel comico e a chi la pensa come lui di fare questa esperienza perché, come dicono tanti santi, una vita intera vale per l’incontro con Gesù. Sì, amici comici e non: in un universo ricco di galassie e senza limiti, io sento, anzi, so che Dio c’è. E nulla nella mia vita sarebbe com’è se Lui non ci fosse. Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE Cecilia Galatolo Cecilia Galatolo, nata ad Ancona il 17 aprile 1992, è sposata e madre di due bambini. Collabora con l'editore Mimep Docete. È autrice di vari libri, tra cui "Sei nato originale non vivere da fotocopia" (dedicato al Beato Carlo Acutis). In particolare, si occupa di raccontare attraverso dei romanzi le storie dei santi. L'ultimo è "Amando scoprirai la tua strada", in cui emerge la storia della futura beata Sandra Sabattini. Ricercatrice per il gruppo di ricerca internazionale Family and Media, collabora anche con il settimanale della Diocesi di Jesi, col portale Korazym e Radio Giovani Arcobaleno. Attualmente cura per Punto Famiglia una rubrica sulla sessualità innestata nella vocazione cristiana del matrimonio. Visualizza archivio → ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commento Nome * Email * Sito web Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy. Ho letto e accettato la Privacy Policy * Ti potrebbe interessare: “La partita educativa si gioca con l’autenticità”: intervista a una counselor familiare Non farti leggere la mano, lascia che la mano te la prenda Dio. Riflettendo con il Papa I giovani e la rivoluzione sessuale: l’amore è cambiato? Tregua a Gaza. 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