Papa Francesco invita a compiere gesti concreti per portare pace e perdono
Papa Francesco, all’Angelus di apertura del nuovo anno: “Ognuno di noi si può domandare: so rimanere in silenzio a contemplare la nascita di Gesù? E cerco di custodire nel cuore questo Avvenimento, il suo messaggio di bontà e di salvezza? E io, come posso ricambiare un dono così grande con un gesto gratuito di pace, di perdono, di riconciliazione? Ognuno di noi troverà qualcosa da fare, e questo farà bene”.
“Riflettiamo su quello che i pastori hanno visto a Betlemme, il bambino, e anche su quello che non hanno visto, cioè il cuore di Maria, che serbava e meditava tutti questi fatti”: lo ha detto Papa Francesco, nell’angelus del 1° gennaio, all’apertura del 2025, anno del Giubileo.
Anzitutto, il Bambino Gesù: “questo nome ebraico significa ‘ Dio salva ’, – ha ricordato – ed è proprio ciò che farà. Il Signore, infatti, è venuto nel mondo per donarci la sua stessa vita”.
Il Papa ha poi riflettuto sulla gratuità di Dio e sul fatto che l’iniziativa della redenzione non è nostra, ma di Dio: “Pensiamo a questo: tutti gli uomini sono figli, ma nessuno di noi ha scelto di nascere. Dio invece ha scelto di nascere per noi. Dio ha scelto. Gesù è la rivelazione del suo amore eterno, che porta nel mondo la pace”.
Inoltre, ha voluto rivolgere un pensiero a Maria: “Al neonato Messia, che manifesta la misericordia del Padre, corrisponde il cuore di Maria, la Vergine Madre. Questo cuore è l’orecchio che ha ascoltato l’annuncio dell’Arcangelo; questo cuore è la mano di sposa data a Giuseppe; questo cuore è l’abbraccio che ha avvolto Elisabetta nella sua vecchiaia. Nel cuore di Maria, nostra Madre, batte la speranza; batte la speranza della redenzione e della salvezza per ogni creatura”.
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All’inizio di questo nuovo anno, il pontefice è tornato sul tema della maternità: “Pensiamo a tutte le mamme – ha detto – che gioiscono in cuor loro, e a tutte le mamme che hanno il cuore pieno di dolore, perché i loro figli sono stati portati via dalla violenza, dalla superbia, dall’odio. Quanto è bella la pace! E quanto è disumana la guerra, che spezza il cuore delle mamme!”
Il Papa ha dunque invitato a fare silenzio: “Ognuno di noi si può domandare: so rimanere in silenzio a contemplare la nascita di Gesù? E cerco di custodire nel cuore questo Avvenimento, il suo messaggio di bontà e di salvezza? E io, come posso ricambiare un dono così grande con un gesto gratuito di pace, di perdono, di riconciliazione? Ognuno di noi troverà qualcosa da fare, e questo farà bene”.
Il Pontefice, dopo l’Angelus, ha voluto ricordare quale dono è il Giubileo, chiedendo di “tradurre questa remissione sul piano sociale, perché nessuna persona, nessuna famiglia, nessun popolo sia schiacciato dai debiti. Incoraggio pertanto i Governanti dei Paesi di tradizione cristiana a dare buon esempio, cancellando o riducendo quanto più possibile i debiti dei Paesi più poveri”.
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