DIGNITÀ DEL CORPO

Cosa pensano i giovani sul corpo e sul sesso? Alcuni dati utili per gli educatori

coppia

Il 76% dei giovani italiani pensa che non esista un modo “giusto” e uno “sbagliato” di vivere la sessualità. Non ci sarebbe un modo “sano” e uno meno sano di approcciarsi a questa sfera. L’unica norma da rispettare sembra quella della “consensualità”. In noi educatori cristiani dovrebbe sorgere una domanda: nelle nostre comunità, parrocchie, nei gruppi diamo a questi temi la priorità? 

Accogliamo testimonianze belle? Le proponiamo ai giovani?

Il 76% dei giovani in Italia pensa che la sessualità non abbia una sua “grammatica”, scritta nel cuore e nel corpo degli uomini e delle donne. Non credono che essa debba essere necessariamente finalizzata all’amore: ciò che conta è sapere quello che si vuole ed essere sinceri. Presumibilmente, quindi, per quasi otto giovani su dieci non c’è nulla di male nei rapporti di sesso occasionali. Ogni scelta è “uguale” ad un’altra dal punto di vista morale, a patto che ciascuno sia libero.

È ciò che si può evincere da una ricerca svolta dalla Pontificia Università della Santa Croce. Lo studio, svolto all’interno di un progetto più ampio, “Footprints”, mette in luce dati che riguardano otto paesi, di diversi continenti: Italia, Spagna, Regno Unito, Kenya, Messico, Argentina, Brasile, Filippine. 

Il corpo spesso è visto quasi come un oggetto

Ebbene, per quanto riguarda la sfera dell’affettività, scopriamo che di tutti i paesi coinvolti, l’Italia è quello in cui la rivoluzione sessuale ha avuto il suo peso maggiore (seguita dalla Spagna).

Leggendo le risposte date al sondaggio dai giovani intervistati (tutti tra i 18 e i 29 anni) e ascoltando le riflessioni emerse durante due focus group (realizzati successivamente), si palesa un’urgenza: la pastorale giovanile, se vuol essere efficace e apportare significato alla vita dei nostri ragazzi, deve partire dal corpo.

Perché abbiamo un corpo? Perché vederlo inscindibilmente legato al nostro cuore? Quale è il fine della sessualità?

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I dati emersi dalla ricerca, infatti, evidenziano che non vi sono differenze consistenti tra giovani cattolici e giovani non credenti. Vi sono, certamente, giovani cristiani che hanno fatto un percorso e hanno preso consapevolezza dell’immenso valore del corpo, ma sono effettivamente la minoranza (non del “campione generale dei giovani”, ma una minoranza dei cattolici!)

Possiamo chiederci, allora: quali risposte, o alternative, sappiamo offrire, rispetto ad un mondo che dipinge il corpo come un oggetto

Sappiamo mostrare la bellezza racchiusa – a volte nascosta – nella scelta di una vita casta, mentre la società svuota la sessualità di significato e invita a viverlo senza riconoscerne lo spessore?

Nelle nostre comunità, parrocchie, gruppi religiosi, diamo a questi temi la priorità? 

Accogliamo testimonianze belle? Le proponiamo ai giovani?

Proporre strade diverse, con coraggio

C’è un film di animazione, “Cars. Motori ruggenti”, in cui si vede una scena emblematica, utile per questa riflessione. 

La strada che conduce alla cittadina di Radiator Spring è molto dissestata e, di conseguenza, isolata. Nessuno capita di lì, perché la meta non è indicata e la strada non è percorribile. 

Uno degli abitanti di quel paesino sperduto, allora, si domanda: “Come scopriranno questo luogo, come arriverà la gente, se non c’è una bella strada che porti fin qui?”. 

Ecco il vero nodo che dovremmo far venire al pettine nelle nostre comunità, nei nostri consigli pastorali, nelle nostre aule di catechismo. 

Il proposito che vorrei condividere per l’anno che viene – un anno particolare e propizio, in quanto avremo occasione di riscoprire la speranza cristiana con il Giubileo – potrebbe essere impegnarci di più a pensare percorsi, cammini, proposte che permettano ai giovani di conoscere la sacralità del corpo, il valore dei gesti e il potere espressivo che hanno… 

La pornografia, la promiscuità, sono strade largamente percorribili, accessibili con una facilità straordinaria

E noi, educatori cristiani, siamo abbastanza svegli da intercettare i bisogni del cuore e le ferite dei giovani? Siamo capaci di mostrare una strada diversa?

Non si tratta di “fare la morale”: si tratta di avere coraggio. Coraggio di dare una buona notizia e di spianare la strada alla bellezza. 
Se vuoi approfondire o cerchi uno strumento utile, proponiamo il libro: Amore, sesso, verginità




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Cecilia Galatolo

Cecilia Galatolo, nata ad Ancona il 17 aprile 1992, è sposata e madre di due bambini. Collabora con l'editore Mimep Docete. È autrice di vari libri, tra cui "Sei nato originale non vivere da fotocopia" (dedicato al Beato Carlo Acutis). In particolare, si occupa di raccontare attraverso dei romanzi le storie dei santi. L'ultimo è "Amando scoprirai la tua strada", in cui emerge la storia della futura beata Sandra Sabattini. Ricercatrice per il gruppo di ricerca internazionale Family and Media, collabora anche con il settimanale della Diocesi di Jesi, col portale Korazym e Radio Giovani Arcobaleno. Attualmente cura per Punto Famiglia una rubrica sulla sessualità innestata nella vocazione cristiana del matrimonio.

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