11 Gennaio 2025

La fedeltà di Dio: l’unico modo per giungere a salvezza

Ho partecipato alla celebrazione di ringraziamento per i 40 anni di sacerdozio di un amico presso il Santuario della Beata Vergine Maria di Pompei. Quarant’anni da prete credo sia un periodo ragionevolmente molto lungo per fare una stima di una vita spesa e offerta a Dio e alla Chiesa. Eppure, nell’omelia di don Maurizio non ho ascoltato bilanci, elenco di opere o di comunità e parrocchie incontrate in questi anni. La sua omelia di due minuti e 20 secondi è ruotata intorno ad una sola parola “fedeltà”. Ma non la sua ma quella di Dio. “La fedeltà di Dio nel chiamarmi ogni giorno in questi 40 anni. L’unico modo per portarmi a salvezza”.

Non so se è l’età o gli anni che passano o semplicemente quella grazia che il Signore concede in ogni tempo della vita quando prendi coscienza in modo profondo e unico che è Lui ad amarci, che non siamo noi a fare qualcosa per Lui, è Dio sempre lì pronto a rivestirci del suo amore. specie nei momenti in cui ci sentiamo spogliati di ogni certezza. “La fedeltà di Dio si è manifestata soprattutto nei momenti di fragilità. Lui ha continuato a chiamarmi ed io mi sono sentito custodito dalla sua fedeltà e dal suo amore. Più toccavo con mano i miei limiti e le mie fragilità e più mi sentivo da Lui amato. Mi sono sentito al sicuro. Non mi valorizzavo, Lui mi dava valore, importanza ed io in Lui mi sentivo importante”.

La tristezza, la rassegnazione sono demoni che distruggono lentamente un’anima dal di dentro. E spesso compaiono proprio ad una certa età quando ci sembra di aver lottato contro i mulini al vento e non aver fatto niente di buono. La certezza invece che Dio ha custodito la nostra vita, è rimasto fedele alla sua promessa donano un’intima gioia, frutto dello Spirito. La gioia è uno stile. Non è quella umana che si accende in un attimo ed evapora lasciando solo cenere. La gioia cristiana attraversa il deserto e giunge alla terra promessa.

Non so perché mentre nel silenzio che ha seguito l’omelia di don Maurizio, ho ripensato alla piccola Santa Teresa, alla notte di Natale del 1886, quando le parole del papà la feriscono e la umiliano profondamente e lei riceve la grazia della gioia, è liberata dal demone della tristezza che l’avvolgeva da quando a 4 anni e mezzo aveva perso la sua mamma. Quella notte mentre rendeva grazie di tutto il dolore, Teresa diventava adulta. Gli adulti sanno che la felicità e la vera gioia non risiedono nelle proprie capacità ma nella fedeltà di Colui che ci ha chiamati. Grazie don Maurizio per averlo ricordato al mio cuore spesso stanco e triste.



Il Caffè sospeso...
aneddoti, riflessioni e storie di amore gratuito …quasi sempre nascoste.

Il caffè sospeso è un’antica usanza a Napoli. C’è chi dice che risale alla Seconda Guerra Mondiale per aiutare chi non poteva permettersi nemmeno un caffè al bar e c’è chi dice che nasce dalle dispute al bar tra chi dovesse pagare. Al di là delle origini, il caffè sospeso resta un gesto di gratuità. Nella nuova rubrica che apre l’anno 2024, vorrei raccontare storie o suggerire riflessioni sull’amore gratuito e disinteressato. Quello nascosto, feriale, quotidiano che nessuno racconta, che non conquisterà mai le prime pagine dei giornali ma è quell’amore che sorregge il mondo, che è capace di rivoluzionare la società dal di dentro. Buon caffè sospeso a tutti!


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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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