
CORRISPONDENZA FAMILIARE
Camminiamo verso le nozze. Un itinerario di preparazione al sacramento del matrimonio
13 Gennaio 2025

Qual è il modo migliore per prepararsi a celebrare le nozze? Le parrocchie o le diocesi quale itinerario di preparazione dovrebbero offrire ai fidanzati perché possano adeguatamente celebrare con consapevolezza il loro matrimonio? È difficile dare una risposta esaustiva. Nell’introduzione ad un testo scritto da don Silvio Longobardi per Editrice Punto Famiglia, il sacerdote esperto di pastorale familiare, alla luce della sua trentennale esperienza con i fidanzati e gli sposi, proponendo un percorso di dodici incontri, parte da una certezza: i giovani che si preparano al matrimonio “hanno bisogno di ricevere parole che sgorgano da quella Parola che risuona da duemila anni e che, stando alla promessa di Gesù, non sarà mai soffocata dalle tempeste della storia”. Di seguito pubblichiamo l’Introduzione al testo.
Quando celebro le nozze guardo sempre con trepidazione i giovani sposi, la loro ingenuità mi commuove e… mi spaventa. Capisco che nessuno può fare questa scelta senza quel pizzico di follia che rende più bella la vita ma vorrei metterli in guardia, vorrei chiedere di fare attenzione, non per alimentare paure immotivate ma per renderli ancora più consapevoli che se l’amore è un dono gratuitamente dato, la comunione coniugale è invece una conquista, una meta che non si raggiunge se manca la disponibilità a lottare.
Ogni anno in Italia sono più di 150mila le persone che si sposano con il rito religioso. La maggior parte partecipa agli incontri di preparazione al matrimonio ed ha dunque la possibilità di un approccio sia pur debole con l’esperienza cristiana. È una straordinaria occasione per annunciare il Vangelo. Ed è certamente quella numericamente più rilevante. Si tratta di persone che in gran parte vivono lontani dalla fede e da ogni pratica religiosa, sono i cosiddetti “lontani” o quelli che rimangono perennemente sulla soglia.
La fotografia di questa folla che bussa alla porta della Chiesa è piuttosto variegata. Vi sono giovani che vivono un’esperienza di fede e quelli che da tempo hanno abbandonato ogni pratica religiosa. Vi sono coppie in cui la fede è patrimonio convinto solo di uno e non trova alcuna rispondenza nell’altro o solo un’accoglienza tiepida e formale. Vi sono quelli che cercano risposte e altri che pensano di sapere già tutto quello che serve. Alcuni arrivano alle nozze dopo anni di fidanzamento, altri nella scia di un’esperienza emotivamente coinvolgente. Un numero sempre maggiore è costituito di coppie che hanno alle spalle un periodo più o meno lungo di convivenza. Vi sono quelli che arrivano alle nozze portando per mano i loro figli.
Tante persone, ciascuna con la sua storia e le sue domande. Sono tutti figli di Dio. Figli amati. “Per la Chiesa cattolica nessuno è estraneo, nessuno è escluso, nessuno è lontano” (Paolo VI). Gli incontri prematrimoniali sono per noi una provvidenziale occasione per parlare al cuore di quanti vivono il passaggio più delicato e decisivo di tutta la loro esistenza.
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Lo slancio che li sospinge non acceca il cuore, sanno benissimo che quella scelta è carica di responsabilità e di rischi. Anche se non lo dicono apertamente, la maggior parte dei nubendi sperimenta la fatica e forse la paura di non farcela. Non hanno bisogno di una pacca sulla spalla e di promesse vuote. Hanno bisogno di incontrare persone che raccontano un’esperienza, quella di chi ha incontrato Gesù e ha fatto del Vangelo la luce e il cuore della vita. Hanno bisogno di incontrare una Chiesa in cui le diverse vocazioni s’intrecciano senza confondersi. Hanno bisogno di ricevere parole che sgorgano da quella Parola che risuona da duemila anni e che, stando alla promessa di Gesù, non sarà mai soffocata dalle tempeste della storia.
Questo libro è il frutto maturo di una lunga e consolidata esperienza che ha permesso a molti sposi di annunciare il Vangelo dell’amore e a tanti giovani di riconoscere e accogliere la fede come il sale della vita. Lo consegno ai sacerdoti e agli sposi, a tutti coloro che hanno il privilegio di accompagnare i nubendi, sia pure per un breve tratto del loro cammino. Una grazia e una responsabilità. Con umiltà e fierezza seminate con gioia, anzi seminate la gioia di essere credenti, cioè figli infinitamente amati e partecipi di una storia che rende più bella la vicenda personale e collettiva dell’umanità.
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Celebrare le nozze non è la stessa cosa che celebrare il matrimonio, anche se a volte le due espressioni vengono usate in modo equivalente. Le nozze fanno riferimento al primo giorno di questa grande avventura, rappresentano solo una festosa introduzione, il matrimonio invece riguarda tutti i giorni che verranno. La celebrazione nuziale è un annuncio di quello che sarà, è come un canto che introduce nella liturgia coniugale. Se l’introduzione è un canto, tutta la vita può essere un canto.
Il primo passo è importante perché decide la meta.
Chi inizia alla presenza di Dio s’impegna a vivere in compagnia di Dio.
Sta a noi suscitare negli sposi questa consapevolezza e chiedere loro di fare delle nozze la prefazione di un libro da scrivere assieme al Signore Gesù.
Quando vedo gli sposi uscire dalla chiesa, al termine della celebrazione nuziale, so che li aspetta una folla di amici, pronti a riempire quella giornata di auguri e abbracci. Quel giorno il cielo è privo di nuvole. Ma so anche che la vita conduce anche per sentieri oscuri, i tornanti più ripidi sono quelli che non abbiamo previsto. Li guardo con apprensione e consegno un’ultima preghiera al buon Dio.
Padre santo,
ti affido questi giovani sposi
portano nel cuore tanti desideri
ma non sanno quali sono i sentieri
che Tu hai tracciato per loro.
Metti nel loro cuore la certezza
che Tu solo può colmare di gioia la vita
e dona loro la grazia di comprendere
e accogliere la Parola
che Tu hai fatto risplendere nel tuo Figlio.
Non ti stancare di parlare al loro cuore,
anche quando li vedi impauriti e preoccupati.
Il tuo amore sia più forte di ogni debolezza.
Dona loro di vivere in obbedienza a Te
e di cercare solo ciò che piace a Te
sapendo che con Te
non mancherà nulla di essenziale
Insegna loro a fare della vita
un cammino che ogni giorno
ricomincia da te
e trova in te la sua meta ultima.
Amen
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Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).
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