Ogni abuso su un minore è un crimine gravissimo. Il papa all’udienza

(Foto: giulio napolitano / Shutterstock.com)

Durante l’udienza del 15 gennaio, papa Francesco ha di nuovo parlato dei bambini. Ancora una volta è tornato sul tema dello sfruttamento: “Centinaia di milioni di minori, pur non avendo l’età minima per sottostare agli obblighi dell’età adulta, sono costretti a lavorare e molti di loro sono esposti a lavori particolarmente pericolosi. Per non parlare dei bambini e delle bambine che sono schiavi della tratta per prostituzione o pornografia, e dei matrimoni forzati”.

Ha espresso ammarezza, il Santo Padre. Ogni abuso su un minore “è un atto spregevole, è un atto atroce”, ha voluto denunciare. “Non è semplicemente una piaga della società, no, è un crimine! È una gravissima violazione dei comandamenti di Dio. Nessun minore dovrebbe subire abusi. Anche un solo caso è già troppo”. Poi, un’altra piaga: quella dello spaccio. Tanti minori sono interessati. “Nelle metropoli, dove ‘mordono’ il divario sociale e il degrado morale, ci sono ragazzini impiegati nello spaccio di droga e nelle più disparate attività illecite”. “Vite smarrite”: le ha definite il pontefice.

“C’è un caso anche nel mio Paese – ha voluto raccontare il papa – un ragazzo chiamato Loan è stato rapito e non si sa dov’è. E una delle ipotesi è che sia stato mandato per togliere gli organi, per fare trapianti. E questo si fa, lo sapete bene. Questo si fa! Alcuni tornano con la cicatrice, altri muoiono. Per questo io vorrei oggi ricordare questo ragazzo Loan”. Inoltre, ha detto: “Ci costa riconoscere l’ingiustizia sociale che spinge due bambini, magari abitanti dello stesso rione o condominio, a imboccare strade e destini diametralmente opposti, perché uno dei due è nato in una famiglia svantaggiata. Una frattura umana e sociale inaccettabile”.

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“Ma Gesù ci vuole tutti liberi, felici; e se ama ogni uomo e ogni donna come suo figlio e figlia, ama i più piccoli con tutta la tenerezza del suo cuore. Perciò ci chiede di fermarci e di prestare ascolto alla sofferenza di chi non ha voce”. “Combattere lo sfruttamento, in particolare quello minorile, è la strada maestra per costruire un futuro migliore per tutta la società”.

Infine, con Madre Teresa ha voluto dare voce ai bambini:

«Chiedo un luogo sicuro
dove posso giocare.
Chiedo un sorriso
di chi sa amare.
Chiedo il diritto di essere un bambino,
di essere speranza
di un mondo migliore.
Chiedo di poter crescere
come persona.
Posso contare su di te?» (S. Teresa di Calcutta)




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