BRICIOLE DI VANGELO

20 Gennaio 2025

Il vino c’è, mancano gli otri

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 2,18-22)

In quel tempo, i discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Vennero da Gesù e gli dissero: «Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
Gesù disse loro: «Possono forse digiunare gli invitati a nozze, quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora, in quel giorno, digiuneranno.
Nessuno cuce un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo porta via qualcosa alla stoffa vecchia e lo strappo diventa peggiore. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri, e si perdono vino e otri. Ma vino nuovo in otri nuovi!».

Il commento

Nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri e si perdono vino e otri” (2,22). Queste parole vanno lette sullo sfondo delle antiche profezie. Facciamo un passo indietro. Gioele annuncia che nel giorno del Signore “le montagne stilleranno vino nuovo” (Gl 4,18). Un’immagine che troviamo anche in Osea e Amos. L’antica promessa ora si realizza. Gesù è pronto a donare il vino nuovo ma se mancano gli otri nuovisi perdono vino e otri”. Una totale debacle. Come sempre, l’opera di Dio ha bisogno della disponibilità dell’uomo. Nel Vangelo ogni annuncio contiene anche un forte ammonimento, una parola carica di responsabilità. Dopo aver ricordato la benevolenza di Dio, l’apostolo Paolo aggiunge: “La sua grazia in me non è stata vana”, (1Cor 15,10). Preparare otri nuovi vuol dire accogliere il Vangelo in tutta la sua radicale novità. Tante volte, purtroppo, il rinnovamento resta alla superficie, riveste la forma esteriore ma non tocca il cuore. Rischiamo così di cadere nell’ipocrisia che Gesù denuncia con fermezza: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me” (Mc 7,6).

Quando si parla di rinnovamento, è facile puntare il dito sull’istituzione ecclesiale, serve a scaricare sugli altri la responsabilità. In realtà, il Vangelo ricorda che ogni autentica riforma inizia sempre dalla singola persona. La conversione, che Gesù chiede a tutti, consiste nell’assumere un nuovo modo di pensare e, di conseguenza, un nuovo stile di vita (Mc 1,15). I santi non hanno perso tempo a denunciare le mancanze altrui, si sono arresi alla grazia e hanno dato allo Spirito la libertà di agire in loro. Sono diventati “opera sua”, come scrive l’Apostolo e perciò capaci di compiere le opere di Dio (Ef 2,10). In questo modo, come lievito, hanno contribuito a rinnovare dall’interno la vita ecclesiale. Fortificati e sostenuti dalla loro testimonianza chiediamo la grazia di lasciarci purificare dall’amore di Dio per diventare “nuove creature”.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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