SESSUALITÀ

I giovani e la rivoluzione sessuale: l’amore è cambiato?

Navigando su un social, mi è capitato di vedere il post di una casa editrice, che pubblicizzava un libro sui pro della rivoluzione sessuale. Si diceva: credere che il sesso debba essere necessariamente legato all’amore significa rinchiuderci in una “prigione”; significa creare un “legame forzato” tra sesso e amore. Essi, invece, “possono stare benissimo anche separati”. Voi cosa ne pensate? Cerchiamo di andare un po’ più a fondo…

L’idea del post – e, sebbene non l’abbia letto, deduco anche del libro – era che oggi “i tempi sono cambiati”, che l’amore è cambiato. La consensualità deve, allora, essere l’unico parametro condivisibile da tutti.

Vuoi amare col tuo corpo? Fallo. 

Vuoi solo giocare? Va bene lo stesso.

“Viva il sesso senza amore e pure il contrario”: si diceva espressamente. Non importa “cosa” e “come” lo fai: basta che il legislatore del bene e del male sei tu. 

Eppure, l’albero si riconosce dai frutti…

Questa ricerca di libertà assoluta, slegata da ogni forma di bene oggettivo e di “ecologia”, ricorda una storia finita piuttosto male. Nel Giardino dell’Eden era stato dato un solo comando ai progenitori: fidarsi di Dio, loro Creatore. Qualcuno, poi, ha detto a Adamo ed Eva che l’amore di Dio era una prigione. Li ha tentati per uscire dal “recinto”, per esplorare, per cercare una libertà senza confini. E loro hanno ceduto alla voce del serpente.

Puoi vivere il sesso senza amore? Sì, come Adamo ed Eva hanno potuto rifiutare nientedimeno che la vita nell’Eden! 

Leggi anche: La sessualità nella Bibbia: nel Cantico dei Cantici la passione è “fiamma del Signore”

Il punto, però, è: cosa ci guadagni?

Cosa ci guadagni a dare tutto stesso, tutta te stessa a qualcuno che non ha cura di te? A qualcuno che a malapena sa il tuo nome, che non si interessa di te quando ti ammali, se litighi con tua madre, se piangi, se ridi, se sogni, se hai paura, se ami quel cibo, se ti piace quella canzone…?

Uno potrebbe dire: “Oggi mi diverto, domani cercherò l’amore. Nella vita ci sono diverse fasi…”

Eppure, tanti, oggi, testimoniano che non è lo stesso “aspettare l’amore” custodendo la propria interiorità e il proprio corpo, coltivando le proprie passioni, le proprie doti oppure vivere il sesso come una ginnastica tra le altre.

A noi la scelta, oggi come per Adamo ed Eva: possiamo vivere la sfera della sessualità come un’esperienza di paradiso. Oppure possiamo rifiutare questo dono grande.

Tuttavia, molti ragazzi – le loro storie sono riportate in molti articoli del Magazine – si sono accorti che, vivendo quel gesto (pensato dal Creatore per unire) solo per divertimento o per colmare un vuoto, si sono sentiti ancora più soli e disillusi… 

In fondo, sogni qualcuno che consideri unico il tuo sorriso…

Puoi fare sesso senza amore, puoi. 

Oppure puoi donare la tua vita in altro modo “mentre aspetti l’amore”: nelle amicizie, nel servizio ai più fragili, nella cura di una comunità. Puoi donarti e intanto custodire la tua corporeità, in attesa dell’uomo o della donna che si innamori del modo in cui stai al mondo. 

Puoi fare sesso senza amore, puoi. 

Oppure puoi aspettare che qualcuno accolga il tuo corpo solo dopo essere stato conquistato veramente da te.

Dal tuo cuore.

Dal tuo unico e inconfondibile sorriso.




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Cecilia Galatolo

Cecilia Galatolo, nata ad Ancona il 17 aprile 1992, è sposata e madre di due bambini. Collabora con l'editore Mimep Docete. È autrice di vari libri, tra cui "Sei nato originale non vivere da fotocopia" (dedicato al Beato Carlo Acutis). In particolare, si occupa di raccontare attraverso dei romanzi le storie dei santi. L'ultimo è "Amando scoprirai la tua strada", in cui emerge la storia della futura beata Sandra Sabattini. Ricercatrice per il gruppo di ricerca internazionale Family and Media, collabora anche con il settimanale della Diocesi di Jesi, col portale Korazym e Radio Giovani Arcobaleno. Attualmente cura per Punto Famiglia una rubrica sulla sessualità innestata nella vocazione cristiana del matrimonio.

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