Non farti leggere la mano, lascia che la mano te la prenda Dio. Riflettendo con il Papa

Foto: Pixabay

Spesso alle nostre paure rispondiamo cadendo nelle tentazioni. L’esempio del papa all’ultima udienza è quello di chi si rivolge ai chiromanti, facendosi leggere la mano. Non è in queste cose che dobbiamo riporre fede. Dio deve essere il nostro compagno di cammino. Dobbiamo riempirci di fiducia in Lui, come Maria. “Per favore: – ha ripetuto il papa – non temere! Non temere! Non temere!”

Nella mattinata di mercoledì 22 gennaio Papa Francesco ha ripreso il ciclo di catechesi “Gesù Cristo nostra speranza”, concentrandosi sull’infanzia di Gesù e, in particolare, sull’annuncio dell’angelo a Maria. “All’inizio del suo Vangelo, – ha esordito il papa – Luca mostra gli effetti della potenza trasformante della Parola di Dio che giunge non solo tra gli atrii del Tempio, ma anche nella povera abitazione di una giovane, Maria”. E lì, a Nazareth “l’angelo reca un messaggio dalla forma e dal contenuto del tutto inauditi, tanto da turbare Maria”.

Il pontefice ha fatto notare un dettaglio molto rilevante: il saluto “pace a te” è sostituito dall’arcangelo Gabriele con l’invito “rallegrati!”, “gioisci!”, un “appello caro alla storia sacra, perché i profeti lo usano quando annunciano la venuta del Messia (cfr Sof 3,14; Gl 2,21-23; Zc 9,9)”. E ancora: “È l’invito alla gioia che Dio rivolge al suo popolo quando finisce l’esilio e il Signore fa sentire la sua presenza viva e operante”.

Francesco ha spiegato, inoltre, ai fedeli che Maria è chiamata da Dio con “un nome d’amore sconosciuto nella storia biblica: kecharitoméne”, che “significa riempita dalla grazia divina”. “Questo soprannome amoroso, che Dio dà solo a Maria, – ha aggiunto il papa – è subito accompagnato da una rassicurazione: ‘Non temere!’”.

Lo stesso invito a non avere paura è rivolto, però, come ha ricordato Francesco, in tutta la storia della salvezza a coloro che il Signore chiama: “‘Non temere’ dice Dio ad Abramo, a Isacco, a Mosè, nella storia”.

Leggi anche: Papa Francesco: “Guai a predicare senza pregare! Si diventa bronzi che rimbombano”

Lo stesso Dio lo dice a noi: “Non temere, vai avanti. Non temere!”.

Spesso alle nostre paure rispondiamo cadendo in alcune tentazioni. L’esempio del papa è quello di chi si rivolge ai chiromanti, facendosi leggere la mano. Non è in queste cose che dobbiamo riporre la nostra fiducia. Dio deve essere il nostro compagno di cammino.

Dobbiamo riempirci di fiducia, come Maria.

“Per favore: – ha ripetuto il papa – non temere! Non temere! Non temere!”

Maria accoglie la sua missione: “È la madre del Messia. Egli sarà re non alla maniera umana e carnale, ma alla maniera divina, spirituale. Il suo nome sarà “Gesù”, che significa “Dio salva” (cfr Lc 1,31; Mt 1,21), ricordando a tutti e per sempre che non è l’uomo a salvare, ma solo Dio”.

“Questa maternità scuote Maria dalle fondamenta. E da donna intelligente qual è, – ha affermato il papa – capace cioè di leggere dentro gli avvenimenti (cfr Lc 2,19.51), ella cerca di comprendere, di discernere ciò che sta capitando. Maria non cerca fuori ma dentro. perché, come insegna Sant’Agostino, «in interiore homine habitat veritas» (De vera religione 39,72). E lì, nel profondo del suo cuore aperto, sensibile, sente l’invito a fidarsi di Dio”. “Si mette al servizio: è piena di tutto, non come una schiava ma come una collaboratrice di Dio Padre, piena di dignità e autorità per amministrare, come farà a Cana, i doni del tesoro divino, perché molti possano attingervi a piene mani”.

Maria “si abbandona, obbedisce, fa spazio: è «una camera nuziale fatta da Dio» (ibid.). Maria accoglie il Verbo nella propria carne e si lancia così nella missione più grande che sia stata mai affidata a una donna, a una creatura umana”.




Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO


ULTIMI COMMENTI

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.