
23 Gennaio 2025
Una folla sgangherata
Dal Vangelo secondo Marco (Mc 3,7-12)
In quel tempo, Gesù, con i suoi discepoli si ritirò presso il mare e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme, dall’Idumea e da oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidòne, una grande folla, sentendo quanto faceva, andò da lui.
Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti aveva guarito molti, cosicché quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo.
Gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi e gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse.
Il commento
“Gesù, intanto, con i suoi discepoli si ritirò presso il mare e lo seguì molta folla” (3,7). Dopo le controversie con i farisei (2,1 – 3,6), che certamente amareggiano il Signore, l’evangelista propone una pagina in cui Gesù appare circondato da una folla numerosa. Da una parte coloro che lo guardano con diffidenza e non perdono occasione per criticarlo; e dall’altra la gente umile che lo cerca. Marco non si accontenta di dire che si tratta di una grande moltitudine ma precisa che viene da ogni dove: “dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme, dall’Idumea e da oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidone” (3, 7-8). Non si tratta di un elenco casuale, i luoghi geografici sono scelti accuratamente per sottolineare che tutti i punti cardinali sono coinvolti: la Giudea si trova a sud, l’Idumea ad est, Tiro e Sidone al nord. Insomma, tutti lo cercano e desiderano incontrarlo. Questa pagina è come una finestra missionaria, primizia e annuncio di quell’opera che, sospinta dallo Spirito, la Chiesa realizzerà lungo i secoli. Un’opera mai definitivamente compiuta.
L’evangelista aggiunge che questa folla, che viene dai luoghi più lontani, cerca Gesù non tanto per ascoltare la sua parola ma perché avevano saputo “quello che aveva fatto” (3,8), sono sospinti dalla speranza di sperimentare la potenza taumaturgica del Rabbì di Nazaret: “quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo” (3,10). Una fotografia carica di realismo: non si tratta di un popolo raccolto che ascolta devotamente la Parola, è piuttosto una massa di gente che accorre in modo disordinato; ed è assai probabile che nel tentativo di arrivare fino a Gesù si spintonano senza troppi complimenti. Una folla sgangherata e… disperata. Gesù conosce il cuore e le ferite di questa gente, per questo non si allontana né allontana le persone, chiede però ai discepoli di mettere a disposizione una barca per evitare di essere travolto… dall’entusiasmo. Oggi chiediamo la grazia di accostarci con fede alla mensa eucaristica per ricevere la Parola che risana il cuore.
Briciole di Vangelo
di don Silvio Longobardi
s.longobardi@puntofamiglia.net
“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.
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