BRICIOLE DI VANGELO

30 Gennaio 2025

Custodire la luce

Dal Vangelo secondo Marco

Mc 4,21-25

In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Viene forse la lampada per essere messa sotto il moggio o sotto il letto? O non invece per essere messa sul candelabro? Non vi è infatti nulla di segreto che non debba essere manifestato e nulla di nascosto che non debba essere messo in luce. Se uno ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
Diceva loro: «Fate attenzione a quello che ascoltate. Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi; anzi, vi sarà dato di più. Perché a chi ha, sarà dato; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha».

Il commento

Non vi è infatti nulla di segreto che non debba essere manifestato” (4,22). La parabola del seminatore mette in luce l’azione salvifica di Dio, offre l’immagine di un Dio che instancabilmente semina il suo amore nei solchi della storia. Subito dopo, l’evangelista inserisce un insegnamento in cui Gesù invita a discepoli a tenere accesa la luce di Dio, anzi chiede di tenerla più in alto possibile perché tutti possa vederla. È Dio che accende la luce, anzi è Lui stesso la luce. A noi il compito di tenerla accesa, anzi di farla risplendere. La storia salvifica è opera di Dio ma cresce e si manifesta nella misura in cui l’uomo collabora attivamente. Non abbiamo il potere di spegnere la luce ma abbiamo la grave responsabilità di farla risplendere. Quest’insegnamento, come quello precedente (4,9), si presenta nella forma di un severo ammonimento: “Se uno ha orecchi per ascoltare, ascolti!” (4,23). L’ammonimento è un avviso, esprime la preoccupazione che le parole non siano adeguatamente comprese o vengano elegantemente deposte nel cassetto delle cose da fare, quando c’è tempo, cioè mai!

La seconda parte di questo insegnamento inizia con un’esortazione: “Fate attenzione a quello che ascoltate” (4,23). Il verbo greco [blépō] significa vedere. Gesù chiede di aprite bene gli occhi e di scrutare con attenzione. Questa parola sferza l’abituale superficialità che spesso accompagna la preghiera. Siamo distratti, non abbiamo l’intima convinzione che il Vangelo è davvero una perla preziosa, una parola capace di sanare le ferite, consolare gli smarriti di cuore, ridare vigore a quelli che sono stanchi. Conosciamo bene le parole del Deuteronomio: “Questi precetti che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore. Li ripeterai ai tuoi figli […] li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte” (Dt 6, 6-9). La parola di Dio è sempre viva e feconda. Teresa di Lisieux portava sempre con sé il libro dei Vangeli, lo custodiva in una tasca interna dell’abito così da poterlo aprire in ogni momento (LT 193, 12 luglio 1896). Impegniamoci ad ascoltare con più attenzione per ricevere e donare a tutti la luce di Dio.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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