GIORNATA PER LA VITA

Una nuova vita è “speranza fatta carne”. Il messaggio per la Giornata per la Vita

(Foto: 10 FACE - Shutterstock.com)

La Cei ha reso pubblico il Messaggio per la 47ª Giornata Nazionale per la Vita, che si celebrerà il 2 febbraio 2025 sul tema «Trasmettere la vita, speranza per il mondo. “Tu sei indulgente con tutte le cose, perché sono tue, Signore, amante della vita”. (Sap 11, 26)». Quest’anno, la giornata si celebra nel contesto del Giubileo: una coincidenza che ci sollecita ad assumere l’orizzonte della speranza.

Come nutrire speranza dinanzi ai tanti bambini che perdono la vita nei teatri di guerra, a quelli che muoiono nei tragitti delle migrazioni per mare o per terra, a quanti sono vittime delle malattie o della fame nei Paesi più poveri della terra, a quelli cui è impedito di nascere?”: si apre con questo doloroso resoconto, il documento che contiene il messaggio per la 47ª Giornata per la Vita, che si celebrerà domenica 2 febbraio

L’elenco ci presenta una “grande strage degli innocenti, che non può trovare alcuna giustificazione razionale o etica, non solo lascia uno strascico infinito di dolore e di odio, ma induce molti – soprattutto i giovani – a guardare al futuro con preoccupazione, fino a pensare che non valga la pena impegnarsi per rendere il mondo migliore e sia meglio evitare di mettere al mondo dei figli”.

Tra gli attacchi alla vita che più ci riguardano in occidente, “il riconoscimento del diritto all’aborto”. Nel documento ci si chiede: “è davvero indice di civiltà ed espressione di libertà? Quando una donna interrompe la gravidanza per problemi economici o sociali (le statistiche dicono che sono le lavoratrici, le single e le immigrate a fare maggior ricorso all’IVG) esprime una scelta veramente libera, o non è piuttosto costretta a una decisione drammatica da circostanze che sarebbe giusto e ‘civile’ rimuovere?”

E ancora, “quale futuro c’è per un mondo dove si preferisce percorrere la strada di un imponente riarmo piuttosto che concentrare gli sforzi nel dialogo e nella rimozione delle ingiustizie e delle cause di conflitto?” 

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Nel documento si dice espressamente che “Abbandonare uno sguardo di speranza, capace di sostenere la difesa della vita e la tutela dei deboli, cedendo a logiche ispirate all’utilità immediata, alla difesa di interessi di parte o all’imposizione della legge del più forte, conduce inevitabilmente a uno scenario di morte”.

Al contrario, “la speranza si manifesta in scelte che esprimono fiducia nel futuro” e “una particolare espressione di fiducia nel futuro è la trasmissione della vita, senza la quale nessuna forma di organizzazione sociale o comunitaria può avere un domani”. 

In quanto credenti, premette il documento, riconosciamo che “l’apertura alla vita con una maternità e paternità responsabile è il progetto che il Creatore ha inscritto nel cuore e nel corpo degli uomini e delle donne, una missione che il Signore affida agli sposi e al loro amore” (ibid.) Tutti condividiamo la gioia serena che i bambini infondono nel cuore e il senso di ottimismo dinanzi all’energia delle nuove generazioni”. 

“Ogni nuova vita è speranza fatta carne. Per questo “siamo vivamente riconoscenti alle tante famiglie che accolgono volentieri il dono della vita e incoraggiamo le giovani coppie a non aver timore di mettere al mondo dei figli”.

Bisogna inoltre tenere a mente che “l’impegno per la vita interpella innanzitutto la comunità cristiana” ed è importante “contare sull’aiuto di Dio, amante della vita”.
La Scrittura “ci presenta un Dio che ama la vita: la desidera e la diffonde con gioia”, “ama in modo particolare gli esseri umani, chiamati a condividere la dignità filiale e ad essere partecipi della stessa vita divina”. 

Di fronte a tante problematiche, a tante insicurezze (le quali portano, ad esempio, a preferire gli animali a dei figli, come si spiega in un paragrafo del documento) noi cristiani siamo chiamati a confidare “nella grazia particolare di questo anno giubilare”, che porta “il dono divino di ‘nuovi inizi’”: “quelli che il perdono offre a chi è prigioniero del suo peccato; quelli che la giustizia porta a chi è schiacciato dall’iniquità; quelli che la speranza regala a chi è bloccato dalla disillusione e dal cinismo”.




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