INFANZIA DI GESÙ
Papa Francesco: “Gesù inizia a viaggiare quando è ancora nel grembo materno”

Foto: Pixabay
Il Figlio di Dio entra nella storia facendosi nostro compagno di viaggio e inizia a viaggiare quando è ancora nel grembo materno”: così papa Francesco, nell’ambito di un percorso giubilare di catechesi su Gesù. Ha parlato durante Udienza di mercoledì 12 febbraio e si è soffermato in particolare sull’avvenimento della sua nascita a Betlemme.
L’evangelista Luca, come nota il santo Padre, “ci racconta che appena concepito andò da Nazaret fino alla casa di Zaccaria ed Elisabetta; e poi, a gravidanza ormai compiuta, da Nazaret a Betlemme per il censimento”.
Maria e Giuseppe, come fa notare il pontefice “sono costretti ad andare nella città del re Davide, dove era nato anche Giuseppe. Il Messia tanto atteso, il Figlio del Dio altissimo, si lascia censire, cioè, contare e registrare, come un qualunque cittadino”.
Luca, come già notava Benedetto XVI (L’infanzia di Gesù, 2012, 77) “colloca la nascita di Gesù in «un tempo esattamente databile» e in «un ambiente geografico esattamente indicato», così che «l’universale e il concreto si toccano a vicenda»”. Papa Francesco, citando il suo predecessore, continua, poi dicendo che Dio “non scardina le strutture del mondo, ma vuole illuminarle e ricrearle dal di dentro”.
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E se Gesù è re, egli “nasce in un modo del tutto inedito per un re”. “Il Figlio di Dio non nasce in un palazzo reale, ma nel retro di una casa, nello spazio dove stanno gli animali”.
Luca ci mostra così che “Dio non viene nel mondo con proclami altisonanti, non si manifesta nel clamore, ma inizia il suo viaggio nell’umiltà. E chi sono i primi testimoni di questo avvenimento? Sono alcuni pastori: uomini con poca cultura, maleodoranti a causa del contatto costante con gli animali, vivono ai margini della società”.
Interessante notare che “a differenza di tanta gente intenta a fare mille altre cose, i pastori diventano i primi testimoni dell’essenziale, cioè della salvezza che viene donata. Sono i più umili e i più poveri che sanno accogliere l’avvenimento dell’Incarnazione”.
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