Quaresima

La Quaresima secondo Benedetto XVI. Alcuni spunti rileggendo il papa tedesco

Come si originano le tentazioni? Quale bugia è racchiusa in ognuna di esse? Benedetto XVI, in “Gesù di Nazareth. Dal Battesimo alla Trasfigurazione” (2011) spiega che il nocciolo di ogni tentazione è “rimuovere Dio”, visto nella nostra vita, nelle nostre scelte, come “secondario, se non superfluo e fastidioso”.

In questo articolo cercheremo di avvicinarci alla Quaresima attraverso l’insegnamento di papa Ratzinger, esposto in un breve saggio dal titolo “In cammino per la Quaresima con Benedetto XVI”, di Giuseppe Lubrino (Edizioni Sant’Antonio). Benedetto XVI, le cui parole sono profondamente attuali e profetiche, dipinge la Quaresima come un “tempo provvidenziale” peri cristiani e spiega che il vero digiuno è astenersi dal male.

Entrare in Quaresima significa, per il pontefice tedesco, iniziare un tempo di lotta, un periodo di vero e proprio combattimento spirituale contro tutto ciò che non ci rende liberi e ci separa da Dio. Vivere la Quaresima vuol dire attraversare un tempo propizio per convertirci nel profondo, per predisporci ad accogliere la Pasqua, ovvero la vittoria di Gesù su tutto il male.

Quali sono le armi di questa lotta? La preghiera e il digiuno.

La preghiera ci aiuta a metterci in contatto con Dio, a elevare a Lui il cuore, il digiuno e l’astinenza ci aiutano a liberarci dalle dipendenze materiali e a focalizzarci sull’essenziale. 

La Quaresima è un tempo privilegiato anche per mettere a fuoco le tentazioni che viviamo e inquadrarle in un cammino di fede, per sconfiggerle anziché subirle. 

Nostro Maestro, per vincere le tentazioni, è Cristo, tentato come ognuno di noi nel deserto e, per ognuno di noi, vincitore.

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Come si originano le tentazioni? Quale bugia è racchiusa sempre, in ognuna di esse?

Benedetto XVI, in “Gesù di Nazareth. Dal Battesimo alla Trasfigurazione” (2011) spiega che il nocciolo di ogni tentazione è “rimuovere Dio”, visto nella nostra vita, nelle nostre scelte, come “secondario, se non superfluo e fastidioso”.

Il peccato originale consiste in questo: pensare che possiamo fare a meno di Dio per vivere. 

Il papa tedesco ci consegna, allora, una domanda per spodestarci dalla nostra presunzione: “È Lui [Gesù] il buono o dobbiamo inventare noi ciò che è buono? La questione di Dio è la questione fondamentale che ci conduce al bivio dell’esistenza umana”.

La Quaresima come tempo per rinnovarci

Come mette in luce Lubrino nel suo saggio, convertirsi significa rinnovarsi, o, meglio, lasciarsi rinnovare, ricentrandosi in Dio. Significa smettere di fare quello che fanno gli altri, non lasciarsi più condizionare dal giudizio altrui, imparare a rendere conto solo a Dio delle proprie azioni

Il tempo della Quaresima, allora, se dovessimo sintetizzare il vastissimo pensiero di Ratzinger, potrebbe essere considerato come un momento privilegiato per: vivere la carità, testimoniando la fede con azioni concrete – e non solo a parole! -, per combattere contro le nostre idolatrie, per concepire la vita ricevuta come dono per gli altri, per fare nostra la parte contro le ingiustizie, per riscoprire la grazia del Battesimo e dei sacramenti in generale, per recuperare l’amore come motore pulsante della vita.




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