Papa Francesco sul giovane ricco del Vangelo: e noi, lasciamo le nostre zavorre?

“Se una nave deve salpare e lasciare il porto per navigare in mare aperto, può anche essere una nave meravigliosa, ma se non tira su le zavorre e le ancore che la tengono ferma, non riuscirà mai a partire”. Papa Francesco, partendo dal giovane ricco del Vangelo, ci chiede se noi siamo pronti a lasciare le nostre zavorre. E poi la preghiera: “Sorelle e fratelli, affidiamo al Cuore di Gesù tutte le persone tristi e indecise”.

Non ha smesso di preparare le catechesi del mercoledì, papa Francesco, in occasione delle consuete udienze generali settimanali. Nell’ultima, quella del 9 aprile, il Santo Padre, per il ciclo “Giubileo 2025. Gesù Cristo nostra speranza. La vita di Gesù. Gli incontri”, si è soffermato sull’episodio raccontato nei Vangeli in cui si dice che Gesù incontra «un tale» (Mc 10,17), senza che sia dato un nome. Il Santo Padre ha spiegato che “si tratta di un uomo che fin da giovane ha osservato i comandamenti, ma che, malgrado questo, non ha ancora trovato il senso della sua vita. Lo sta cercando. Forse è uno che non si è deciso fino in fondo, nonostante l’apparenza di persona impegnata. Al di là, infatti, delle cose che facciamo, dei sacrifici o dei successi, ciò che veramente conta per essere felici è quello che portiamo nel cuore”. 

Il papa ha offerto allora una metafora: “Se una nave deve salpare e lasciare il porto per navigare in mare aperto, può anche essere una nave meravigliosa, con un equipaggio d’eccezione, ma se non tira su le zavorre e le ancore che la tengono ferma, non riuscirà mai a partire. Quest’uomo si è costruito una nave di lusso, ma è rimasto nel porto!

Quest’uomo è andato a chiedere a Gesù: “che cosa devo fare per avere la vita eterna”, in quanto l’osservanza della Legge “non gli ha dato la felicità e la sicurezza di essere salvato”. Quello che colpisce – secondo Francesco – è che “quest’uomo non conosce il vocabolario della gratuità!”. Per lui, “Tutto è un dovere. La vita eterna è per lui un’eredità, qualcosa che si ottiene per diritto, attraverso una meticolosa osservanza degli impegni”. Eppure, si è domandato il papa: “In una vita vissuta così, anche certamente a fin di bene, quale spazio può avere l’amore?”

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E allora “Se da un lato quest’uomo mette davanti a Gesù il suo bel curriculum, Gesù va oltre e guarda dentro. Il verbo che usa Marco è molto significativo: «guardandolo dentro» (v. 21)”. E “guardandolo dentro – dice il Vangelo – «lo amò» (v. 21)”. Sottolinea il pontefice: “L’amore di Gesù è gratuito: esattamente il contrario della logica del merito che assillava questa persona. Siamo veramente felici quando ci rendiamo conto di essere amati così, gratuitamente, per grazia”. Poi, “la proposta che Gesù fa a quest’uomo è di cambiare il suo modo di vivere e di relazionarsi con Dio. Gesù, infatti, riconosce che dentro di lui, come in tutti noi, c’è una mancanza. È il desiderio che portiamo nel cuore di essere voluti bene. C’è una ferita che ci appartiene come esseri umani, la ferita attraverso cui può passare l’amore. Per colmare questa mancanza non bisogna “comprare” riconoscimenti, affetto, considerazione; occorre invece “vendere” tutto quello che ci appesantisce, per rendere più libero il nostro cuore”. Infine “Gesù invita quest’uomo a non rimanere da solo. Lo invita a seguirlo, a stare dentro un legame, a vivere una relazione”. 

Questo brano però termina con un rifiuto: “l’uomo non accoglie l’invito di Gesù e rimane da solo, perché le zavorre della sua vita lo trattengono nel porto. La tristezza è il segno che non è riuscito a partire. A volte pensiamo che siano ricchezze e invece sono solo pesi che ci stanno bloccando. La speranza è che questa persona, come ognuno di noi, prima o poi possa cambiare e decidere di prendere il largo”. Ecco l’augurio e la preghiera del papa: “Sorelle e fratelli, affidiamo al Cuore di Gesù tutte le persone tristi e indecise, perché possano sentire lo sguardo d’amore del Signore, che si commuove guardando con tenerezza dentro di noi”.

La salute del Papa

Molti fedeli si stanno interrogando sulle condizioni di salute del Santo Padre. Sappiamo che sta attraversando una lenta ripresa dalla polmonite bilaterale che lo ha visto costretto alla lunga degenza presso il Policlinico Gemelli. Tre giorni fa ha incontrato i Reali Carlo e Camilla a Santa Marta, mentre stanno circondando foto e video che ritraggono il papa in sedia a rotelle, con un abbigliamento informale (indossato probabilmente per attirare meno l’attenzione) nella Basilica di San Pietro. Desiderava vedere con i suoi occhi i restauri nella Basilica. Tanti pellegrini, però, lo hanno riconosciuto, circa un centinaio di fedeli, sorpresi e molto emozionati per qualcosa di assolutamente inatteso. Il Papa si è fermato un po’, ha chiesto a un bambino che nome avesse, ha sorriso ai presenti e poi ha proseguito il suo giro. Un’immagine inedita, quella di un Papa sceso tra i fedeli senza indossare l’abito bianco, ma che non dovrebbe sorprendere: il Papa ci ha già abituati a questo tipo di novità.




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