GIOVEDÌ SANTO
Santi, di tutti i tempi, innamorati dell’Eucaristia. Vediamone alcuni

Nel giorno del Giovedì Santo commemoriamo l’Ultima Cena del Signore, ma non dimentichiamo che Gesù si fa pane oggi nell’Eucaristia. I santi di ogni tempo hanno visto cambiare la loro intera vita da quel pezzo di pane che nasconde Dio. Vediamone alcuni…. Da San Francesco d’Assisi a Gemma Galgani, fino al primo millennial che verrà canonizzato: Carlo Acutis.
San Francesco d’Assisi (1181-1226)
Di San Francesco ricordiamo l’amore per il Creato, la ricerca della povertà, l’umiltà, il carisma della fratellanza universale. Non sempre, però, ricordiamo il suo profondo ardore per l’Eucaristia. Ecco cosa diceva: “L’umanità trepidi, l’universo intero tremi, e il cielo esulti, quando sull’altare, nelle mani del sacerdote, è il Cristo figlio di Dio vivo”. E ancora: “O ammirabile altezza, o degnazione stupenda! O umiltà sublime! O sublimità umile, che il Signore dell’universo, Dio e Figlio di Dio, così si umili da nascondersi, per la nostra salvezza, in poca apparenza di pane!”.
Il poverello d’Assisi si preparava con molta intensità per quel momento solenne che era la ricezione dell’Eucaristia e sapeva che in ogni messa Gesù stesso si dona come nell’ultima cena all’umanità intera.
Santa Caterina da Siena (1347-1380)
Santa Caterina ha vissuto un’intimità profondissima con Gesù, tanto da parlare di “Matrimonio mistico” con Lui. Così unita a lui, spesso si è ritrovata a vivere in lei gli stessi sentimenti di Cristo.
Gesù le apparve e una volta le rivelò che, come un grande fuoco, non diminuisce e non si consuma anche se serve per accendere molte candele, così il grande fuoco dell’Eucaristia non patisce nulla nell’infiammare i fedeli che si accostano con la loro grande o piccola fede.
Sant’Alfonso Maria de’ Liguori (1696-1787)
Una profonda delusione nell’ambito professionale spinse il giovane Alfonso Maria a riconoscere la sua vocazione e decise di consacrarsi a Dio, nonostante il disaccordo del padre, che voleva farlo sposare con una lontana parente. Fu sacerdote diocesano, con residenza nella casa paterna, sebbene volesse entrare nella Congregazione di San Filippo Neri. Non si scoraggiava, tuttavia, per le avversioni. Con grande semplicità predicava il Vangelo ai più umili, davanti alla Chiesa di Santa Teresa degli Scalzi, a Napoli. Aveva una grandissima devozione per l’Eucaristia. Scriveva: “Fra tutte le devozioni, questa di adorare Gesù sacramentato è la prima dopo i sacramenti, la più cara a Dio e la più utile a noi”.
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Santa Gemma Galgani (1878-1903)
È stata una mistica italiana, legata all’ordine dei passionisti. Orfana di madre sin da bambina, si lega in maniera molto forte ed intima a Gesù, di cui si sente la “sposa”. La gioia profonda che prova quando riceve Gesù in lei è incomparabile a ogni altra gioia umana.
Ha vissuto molte sofferenze, tra cui quella della malattia. Ha ricevuto anche le stimmate e ha offerto tutta la sua vita in dono, avendo particolare cura per i più lontani da Dio. Il suo amore per l’Eucaristia era così forte che arrivava a dire: “E se Gesù mi permette di penetrare nel santo tabernacolo, dove è presente corpo e sangue, non sono io forse in paradiso?”
San Carlo Acutis (1991-2026)
Verrà dichiarato santo il prossimo 27 aprile, per questo ci permettiamo di appellarlo già come la Chiesa lo chiamerà in futuro. Innamorato dell’Eucaristia, la definiva la sua “autostrada per il cielo”. Stava bene in compagnia di Gesù. Ricevendo questo sacramento si sentiva come l’apostolo Giovanni che china il capo sul cuore di Gesù. Era fortemente convinto della presenza di Cristo nel pane e nel vino consacrato. Si era anche documentato, creandone una mostra, sui diversi miracoli eucaristici accaduti nel mondo. Voleva che tutti sapessero quale immenso dono ci ha fatto Gesù lasciandoci il suo corpo! Diceva che, se solo le persone lo avessero saputo, ci sarebbe stata più folla in chiesa che negli stadi.
E non finiscono qui!
Ovviamente, questi sono solo alcuni dei santi che hanno incentrato la propria vita sul mistero dell’Eucaristia, ma ce ne sono davvero tantissimi altri. Per fare altri nomi, pensiamo a Santa Chiara d’Assisi, che, secondo diverse fonti, ha salvato il suo monastero da un’invasione da parte dei Saraceni portando in alto il Santissimo Sacramento; oppure pensiamo a Padre Pio, che, durante le sue messe, al momento della consacrazione, riviveva, misticamente, la passione e il sacrificio di Cristo.
Perché raccontare queste storie? Per ricordarci che non siamo soli. Tanti, insieme a noi e prima di noi, credono o hanno creduto in un mistero così grande. Riponendo la loro fede in quello che sembra una semplice ostia bianca, hanno sperimentato la gioia di mangiare il Pane della Vita.
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