IL MONDO DEI BAMBINI
Come siamo diventati così ostili nei confronti dei bambini?

Di Elisa Tosti, influencer della pagina “I libri di Eli”
Oggi lasciamo la parola a Elisa Tosti, de “I libri di Eli”, una pagina dedicata ai libri e a tantissime iniziative legate alla lettura. Giovane marchigiana, appassionata e piena di vita, ci ha inviato una sua riflessione riguardo la chiusura che nota verso i bambini in molti ambienti. Lei, che con i bambini realizza tantissime attività, spiega che un mondo “Children free” non è più libero, ma solo più arido.
Sempre più ristoranti, matrimoni, crociere e vacanze non ammettono bambini. A rigor di legge, questa pratica non sarebbe nemmeno legale, eppure anche in Italia si sta diffondendo un mondo “adults only” in cui “nessun bimbo può disturbare il tuo relax”.
Se a questo aggiungiamo influencer con migliaia di followers che, rivendicando la propria decisione di non avere figli, mostrano loro quanto sia bella una vita in cui puoi fare quello che vuoi, senza il fardello di un infante di cui prenderti cura, i bambini sembrano davvero la causa di tutti i mali.
Allora anche io vorrei dire la mia, su questa controversa situazione, perché sono convinta che, quando allontaniamo i bambini, allontaniamo la possibilità di vedere il mondo con occhi nuovi, di sorridere per le piccole cose, di sorprenderci di fronte a un fiore, a una conchiglia, a una nuvola.
Un mondo senza bambini non è un mondo più libero, è un mondo più arido.
I bambini non ci tolgono nulla, anzi, arricchiscono le nostre vite.
Io ancora non ho figli, ma amo stare con i bambini. Ho iniziato a 18 anni, insegnando nuoto ai piccolissimi, poi durante gli studi ho fatto la baby-sitter e ora sono lettrice volontaria per Nati per Leggere. Ogni volta che trascorro del tempo con loro, mi viene offerta la possibilità di tornare bambina. È qualcosa di meraviglioso, e invito anche voi a farlo, perché anche se tutti siamo stati bambini, solo pochi di noi se ne ricordano.
Ci sarebbero tanti episodi da raccontare riguardo il mio rapporto con i bambini, ma ne ho scelti alcuni di quest’ultimo periodo.
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La settimana scorsa ho letto agli ambulatori pediatrici dell’Ospedale di Fabriano (AN) e una bambina mi è entrata nel cuore. Aveva sette anni, quindi leggermente fuori target per “Nati per Leggere” (0-6), ma era interessata alle storie che avevo portato, così ho preso altri libri più “da grandi” nella Biblioteca dell’Ospedale. Quando il fratellino è stato chiamato per la visita, lei ha chiesto ai genitori di rimanere con me a leggere. Una volta terminata l’ultima lettura, abbiamo messo in ordine le costruzioni con cui aveva giocato il fratellino. Una bambina davvero educata e senza dubbio una grande lettrice, più attenta e concentrata di molti adulti.
Qualche giorno fa, invece, passando alla casetta “L’albero dei libri” a Cerreto D’Esi (AN), ne ho trovato uno con la copertina rotta. L’ho preso in mano, con l’intenzione di portarlo a casa e sistemarlo, e ho trovato un piccolo biglietto con scritto: “Non strappare i libri”. Era la grafia di un bambino e quel messaggio mi ha commossa. Il rispetto che ha mostrato e che ha voluto trasmettere al prossimo è qualcosa da cui tutti dovremmo trarre insegnamento.
Sabato scorso, poi, ho partecipato alla “festa della cuccagna”, per la nascita di una bambina. Seguendo una tradizione locale ancora viva nei pressi di Sassoferrato (AN), abbiamo preso un albero selvatico, tolto la corteccia, riempito i rami di fiocchi e l’abbiamo piantato nel giardino dei genitori. C’erano più di cento persone, tra cui moltissimi bambini. La loro presenza non ha in alcun modo “disturbato” la festa. C’era la musica, abbiamo mangiato e bevuto e ci siamo divertiti insieme, ma tutto questo non sarebbe stato possibile senza di lei: Vittoria, la bambina per la quale stavamo tutti festeggiando.
Una volta tornata a casa, ho riflettuto molto su quanto la presenza dei bambini nelle nostre vite ci porti gioia, speranza, ci faccia sentire parte di un insieme, di un qualcosa di più grande.
Personalmente, non vedo l’ora di diventare mamma, ma soprattutto spero in un’inversione di rotta e in un mondo che accolga i bambini e non li rifiuti.
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