Briciole di Vangelo - Tempo di Pasqua

9 Maggio 2025

Eucaristia, via della Chiesa

Dal Vangelo secondo Giovanni

Gv 6,52-59

In quel tempo, i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. 
Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
Gesù disse queste cose, insegnando nella sinagoga a Cafàrnao.

Il commento

Gesù disse queste cose, insegnando [didáskōn] nella sinagoga a Cafarnao” (6,59). Oggi iniziamo dalla fine, al termine dell’ampia catechesi eucaristica, l’evangelista sente il bisogno di porre un sigillo, come una firma che certifica il valore del documento. Egli presenta il lungo dialogo che abbiamo meditato in questi giorni (6, 26-59), un dialogo che in alcuni passaggi assume la forma di un’accesa disputa tra Gesù e i Giudei, come una catechesi, cioè un vero insegnamento. Questo riferimento non è affatto scontato, è la prima volta, infatti, che nel Quarto Vangelo appare il verbo insegnare [didaskein]. In questo modo l’evangelista non solo riveste di autorità le parole di Gesù ma consegna questa catechesi come un elemento imprescindibile della fede, uno dei capitoli fondamentali della dottrina cattolica. L’annuncio eucaristico non solo è importante ma essenziale, appartiene a quel nucleo di verità che dobbiamo assolutamente custodire con la massima cura.

Nel primo discorso rivolto ai cardinali, il giorno dopo la sua elezione sulla cattedra di Pietro, Benedetto XVI fece riferimento al fatto che il suo pontificato iniziava durante l’anno eucaristico voluto e proclamato da Giovanni Paolo II (2004-2005). Questa felice coincidenza era per lui un invito a dare ancora più valore alla vita eucaristica: “L’Eucaristia, cuore della vita cristiana e sorgente della missione evangelizzatrice della Chiesa, non può non costituire il centro permanente e la fonte del servizio petrino che mi è stato affidato. L’Eucaristia rende costantemente presente il Cristo risorto, che a noi continua a donarsi, chiamandoci a partecipare alla mensa del suo Corpo e del suo Sangue. Dalla piena comunione con Lui scaturisce ogni altro elemento della vita della Chiesa, in primo luogo la comunione tra tutti i fedeli, l’impegno di annuncio e di testimonianza del Vangelo, l’ardore della carità verso tutti, specialmente verso i poveri e i piccoli” (20 aprile 2005). È questa la fede che Papa Leone ha il compito di custodire e di trasmettere. Maria, Madre della Chiesa, ci insegni ad accogliere Gesù Eucaristia con il suo stesso amore.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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