14 Maggio 2025

La voce ritrovata

Il Conclave si è concluso. Il mondo ha un nuovo Papa. Sono giornalista da molti anni e credo di non aver mai visto tutta questa attenzione mediatica per l’elezione al soglio pontificio. Tutti hanno voluto esprimere la loro idea, la loro opinione in un turbinio di notizie che sui social si è trasformato in un salotto a voci variegate. Sinceramente mi sono chiesta il perché. E poiché io credo nel cuore dell’uomo, credo nel suo anelito profondo verso Dio, penso che il mondo non aspettasse solo un nome ma una voce. Una voce che ha fatto alzare gli occhi, e ha donato di nuovo una certezza: “È lui. È un padre”.

Il mondo ha bisogno di padri. Questa è la verità. Non di padroni, né di figure simboliche svuotate di sostanza. Ha bisogno di qualcuno che pronunci parole che restano. Che, come scrive Pedro Salinas, riconosca l’altro nella sua verità più profonda: «Tu vivi sempre in tuoi atti. / Con la punta delle dita / lanci fiori piccoli, oscuri, / al tuo passo. / Li lasci cadere». Ecco: un padre è colui che non trattiene, ma lascia segni di sé nella vita degli altri, come fiori nascosti che sbocciano nel silenzio.

La voce a te dovuta di Salinas parla di un amore che si rivela nell’ascolto, nella fedeltà al volto dell’altro. Così, oggi, davanti a un mondo smarrito, quella voce tanto attesa non ha portato solo un nome o un volto, ma un modo nuovo di dire “io ci sono per te”. Il Papa – questo padre – è diventato voce e ha fatto spazio, come in una poesia, a una parola che nasce da dentro, che risponde al bisogno profondo dell’umanità: essere riconosciuti, amati, generati.

“La tua voce è quello che mi resta, / quando tutto tace”, potremmo dire parafrasando Salinas. È questa voce che il mondo ha riconosciuto. Non una voce forte, ma una voce che rimane. Non una voce perfetta, ma una voce fedele. Ed è lì che scatta qualcosa di misterioso, che non si spiega con la comunicazione ma con la comunione: ci siamo sentiti figli. Non sudditi, non spettatori. È come se, attraverso di lui, Dio avesse sussurrato ancora una volta al cuore dell’uomo: “Ti ho parlato con la voce a te dovuta”. Una voce non per comandare, ma per custodire. Una voce che ci chiama per nome. Una voce che ci fa ritrovare la nostra.



Il Caffè sospeso...
aneddoti, riflessioni e storie di amore gratuito …quasi sempre nascoste.

Il caffè sospeso è un’antica usanza a Napoli. C’è chi dice che risale alla Seconda Guerra Mondiale per aiutare chi non poteva permettersi nemmeno un caffè al bar e c’è chi dice che nasce dalle dispute al bar tra chi dovesse pagare. Al di là delle origini, il caffè sospeso resta un gesto di gratuità. Nella nuova rubrica che apre l’anno 2024, vorrei raccontare storie o suggerire riflessioni sull’amore gratuito e disinteressato. Quello nascosto, feriale, quotidiano che nessuno racconta, che non conquisterà mai le prime pagine dei giornali ma è quell’amore che sorregge il mondo, che è capace di rivoluzionare la società dal di dentro. Buon caffè sospeso a tutti!


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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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