17 Maggio 2025

Cent’anni con Teresa: il fuoco nella brezza leggera

Sono passati cent’anni da quel 17 maggio 1925, quando Pio XI canonizzava una giovane carmelitana che il mondo non conosceva, ma che il Cielo aveva già innalzato. Una ragazza di provincia, morta a 24 anni in un monastero normanno, senza opere grandiose, senza viaggi missionari, senza scritti sistematici. Ma Teresa di Gesù Bambino, la “piccola Teresa”, aveva acceso un incendio d’amore nel cuore della Chiesa.

In questi cento anni, la sua “piccola via” ha guidato milioni di anime, pro-vocato tanti sacerdoti al sacramento dell’ordine, uomini e donne alla consacrazione verginale. E il suo messaggio, che poteva sembrare troppo semplice per essere teologico, troppo tenero per essere profondo, si è rivelato un tesoro inesauribile per il nostro tempo: tempo di disincanto, di autosufficienza, di prestazione. In un secolo lacerato da guerre, ideologie e deserti spirituali, Teresa ha risposto con una teologia nascosta nei gesti quotidiani, una mistica fatta di fiducia e disarmo.

Lei che non voleva “fare grandi cose”, ha rivoluzionato la santità. Non più eroismi inaccessibili, ma affidamento radicale. Non la scalata al cielo, ma l’abbandono tra le braccia di Gesù per arrivare al Padre. Il cuore della sua dottrina? Che Dio si lascia amare dai piccoli, e che la misura dell’amore non è nella forza ma nella fiducia.

Non è un caso se Giovanni Paolo II l’ha proclamata Dottore della Chiesa, prima donna non fondatrice, accanto ai giganti. Né è casuale che Papa Francesco l’abbia scelta come stella luminosa nel suo cammino personale, dedicandole nel 2023 l’esortazione C’est la confiance. Come a dire: Teresa è ancora una luce, oggi più che mai. Nel secolo della tecnica e della potenza, lei ci ha insegnato che l’invisibile muove il mondo. Nel tempo delle voci gridate, ci ha ricordato che Dio parla nel silenzio. Nel tempo dell’individualismo, ha mostrato la via dell’infanzia spirituale, dove tutto si riceve e nulla si conquista.

Teresa è la santa della fiducia, ma anche della lotta. Non una mistica ingenua, ma una donna che ha conosciuto l’oscurità della fede, il silenzio di Dio, la notte dell’anima. E lì ha continuato ad amare. È questo che rende la sua luce credibile: non è una grazia facile, ma una grazia passata per la croce. Cent’anni dopo, la sua voce è ancora viva e per me che la amo così tanto una voce familiare. Forse perché, come scriveva lei stessa, «nel cuore della Chiesa, mia Madre, io sarò l’amore». E l’amore, quello vero, non passa mai.



Il Caffè sospeso...
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Il caffè sospeso è un’antica usanza a Napoli. C’è chi dice che risale alla Seconda Guerra Mondiale per aiutare chi non poteva permettersi nemmeno un caffè al bar e c’è chi dice che nasce dalle dispute al bar tra chi dovesse pagare. Al di là delle origini, il caffè sospeso resta un gesto di gratuità. Nella nuova rubrica che apre l’anno 2024, vorrei raccontare storie o suggerire riflessioni sull’amore gratuito e disinteressato. Quello nascosto, feriale, quotidiano che nessuno racconta, che non conquisterà mai le prime pagine dei giornali ma è quell’amore che sorregge il mondo, che è capace di rivoluzionare la società dal di dentro. Buon caffè sospeso a tutti!


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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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