
20 Maggio 2025
La pace, dono e impegno
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 14,27-31a
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.
Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate.
Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il prìncipe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».
Il commento
“Vi lascio la pace, vi do la mia pace” (14,27). Il vocabolo greco [heiréne] è un’eco dell’ebraico shalom che non fa riferimento alla pace intesa semplicemente come concordia e/o assenza di conflitti, indica piuttosto quella pienezza di vita che scaturisce dalla resurrezione. È questo il saluto che la sera di Pasqua il Signore rivolge agli apostoli ancora chiusi nel cenacolo: “Pace a voi” (Gv 20,19). Un tale annuncio ritorna tre volte in pochi versetti (Gv 20, 19.21.26). L’insistenza non è casuale e presenta la pace come un pilastro essenziale di quel radicale rinnovamento che Dio desidera donare all’umanità. Una prospettiva così ampia che abbraccia tutto e tutti può anche diventare così generica da non dire più nulla a nessuno. È importante perciò precisare che la pace è affidata a ciascuno. Possiamo individuare tre successivi impegni: in primo luogo a ciascuno è chiesto di accogliere la pace come un dono che viene dal Cielo. In secondo luogo, la via della pace passa attraverso la riconciliazione fraterna che ogni discepolo di Cristo deve vivere nei diversi ambiti della propria esistenza. In terzo luogo ciascuno può e deve operare in modo da favorire una reale condivisione tra i popoli. Se è vero che le relazioni internazionali dipendono da coloro che governano, è vero anche che tutti hanno la possibilità di dare il proprio contributo per costruire un mondo pacificato.
“La pace sia con voi”: con queste parole Papa Leone si è presentato la sera dell’8 maggio, quando per la prima volta si è affacciato dalla Loggia della basilica di San Pietro. Ha ripetuto più volte questo saluto negli incontri successivi per rimarcare non solo il bisogno di pace ma anche la necessità di accoglierla come un dono. E difatti, pochi giorni dopo, dopo aver ricordato i numerosi conflitti presenti nel mondo ha detto: “Affido alla Regina della pace questo accorato appello perché sia lei a presentarlo al Signore Gesù per ottenerci il miracolo della pace” (Regina Coeli, 11 maggio 2025). Ci uniamo alla sua preghiera.
Briciole di Vangelo
di don Silvio Longobardi
s.longobardi@puntofamiglia.net
“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.
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