Ex-satanista oggi missionaria digitale: “Stile di vita di una (folle) donna cattolica”

di Giada Moneti

Un caffè virtuale e quattro chiacchiere con Cristina Zenoni, missionaria digitale con la pagina “Stile di vita di una (folle) donna cattolica”. Ex satanista, adesso pienamente votata all’apostolato sui social: podcast, rivista online, agende, libri, contenuti di liturgia domestica… ma anche la scoperta della malattia e un passato da non nascondere, bensì mostrare per la Gloria di Dio.

Ringraziamo Cristina per le condivisioni e la disponibilità!

Da quanto tempo hai iniziato il tuo servizio sui social? E quanto tempo occupa delle tue giornate?

Faccio apostolato tra i vari social da circa dieci anni. All’inizio era sporadico e principalmente nel blog, poi ha preso forma in modi diversi nelle varie piattaforme.

Non saprei quantificare il tempo quotidiano dedicato all’apostolato ma è parecchio. Tra blog, Instagram, podcast, YouTube, l’agenda e altri progetti e libretti ogni giorno qualche ora serve. Difficilmente c’è la sensazione di “staccare” e questo è un piccolo rimprovero che mi viene fatto anche in famiglia, ma sto imparando a rallentare.

Hai mai avuto la tentazione di lasciare tutto? Se sì, perché e come l’hai affrontata?

Sì, mi è capitato alcune volte. Soprattutto mettere in dubbio l’utilità di ciò che faccio e dei frutti dell’apostolato. Ho un padre spirituale che, anche in questi momenti, riesce sempre a farmi ragionare. Una voce esterna serve sempre per capire se la strada che stiamo percorrendo è quella giusta e da soli c’è il rischio di sbagliare. Proprio qualche giorno fa ci siamo sentiti per un periodo di blocco e il suo punto di vista è stato molto prezioso, mi ha dato ottimi spunti per potermi mettere al servizio nel modo giusto, mettendo sempre prima il Signore e rimanendo nell’umiltà.

Che ruolo ha tuo marito nella tua missione digitale?

Lui è dietro le quinte con il suo supporto, cosa estremamente importante. Senza quello probabilmente avrei delle difficoltà nell’essere serena in quello che faccio. Mi sprona, mette a disposizione il suo punto di vista e sa quando fare un passo indietro, soprattutto perché viviamo la fede in modo molto diverso.

A quale Santo o Santa sei particolarmente legata?

Ho sempre avuto un legame con Sant’Agostino, per la sua storia che mi ricorda che il passato non importa, tutti possiamo aspirare alla santità. Un altro a cui mi sono legata è Beato Bartolo Longo (quasi Santo), sia per il passato in comune, anche lui ex satanista, sia per il legame che ho con la Madonna del Rosario di Pompei e la novena dei 54 giorni.

Leggi anche: L’indignazione a giorni alterni. La testimonianza della Chiesa

Non fai mistero del tuo passato nel satanismo. Molti possono avere ricordi ingombranti, dolorosi, da cui ora si distaccano totalmente. Che consiglio daresti a chi ha, come te, ricordi e tentazioni che arrivano dal passato?

Ricordi e tentazioni del passato possono distruggere il futuro in un attimo se non impari a farci pace. Non puoi cambiare ciò che sei stato e che hai fatto, né tantomeno gli errori commessi: puoi prenderli, accettarli e prendere ciò che sei ora alla luce di quel bagaglio pesante che hai avuto sulle spalle per una vita. Se c’è stato un cambiamento, il passato può anche essere ingombrante ma sarà sempre quello che ti permetterà di poter essere luce per gli altri.

Quando puoi dire di aver riconosciuto la mano di Dio sulla tua storia? Puoi raccontarci di un momento in particolare?

Nel corso della conversione ci sono stati vari momenti in cui ho riconosciuto la mano di Dio sulla mia storia. Doverne scegliere uno è difficile: può essere l’inizio della conversione quando entrai in chiesa per la prima volta, dopo tanti anni, chiedendo a Maria il dono della maternità e, tre giorni dopo, scoprii di aspettare la mia prima figlia. Più recentemente, invece, nella malattia. Ho sempre pregato per la grazia di poter vedere crescere i miei figli, credo come ogni genitore, ma questa richiesta attraverso novene su novene non riguardava la buona salute. Dicevo sempre: “Non importa cosa sarà di me ma, se possibile, vorrei poter sapere in tempo di eventuali malattie. Non ti chiedo la buona salute ma stare con loro”. Poi, nell’agosto 2023 arrivò la diagnosi di cancro maligno al seno e la frase del medico: “Signora, le è andata bene, lo ha preso in tempo, questi tumori solitamente si sentono tardi”. Quella frase era una Sua carezza, un Suo dirmi che era con me e che mi ascoltava. Non so cosa

sarà di me, non posso saperlo, ma mi fido di Lui.

Prossimi obiettivi o speranze per il futuro? Sia online che offline!

L’obiettivo principale è lavorare all’agenda 2026, poi il libro sulla conversione, lo sto scrivendo da anni ma procede a passo lento. Fosse stato per me l’avrei pubblicato anni fa, Lui invece ha un’idea diversa. Speranze per il futuro, beh… non chiedo la buona salute ma il semplice esserci ancora un bel po’ di tempo per la mia famiglia e per l’apostolato.

Online ho tanti progetti, ma l’ultima parola è sempre la Sua; da settembre ci sarà qualcosa in più nei vari canali, soprattutto YouTube. Offline, sto iniziando le prime presentazioni del libro per bambini pubblicato qualche mese fa, mentre a metà luglio sarò a Livorno per fare una testimonianza.

Giada Moneti (@nesentilavoce)




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