TEMPO DEL FIDANZAMENTO
Come si vive un fidanzamento cristiano? La parola a una giovane coppia

Come custodire e far maturare l’amore, nel fidanzamento, se si intuisce la chiamata al matrimonio insieme? Oggi riportiamo la testimonianza di una giovane coppia che ha deciso di prendere sul serio il sesto comandamento, quello che ci invita a preservare la purezza. La castità non è negazione dell’amore, anzi, ecco tutti i benefici, relazionali e spirituali.
I fidanzati sono fragili, fallibili, stanno imparando ad amare. Non sono “supereroi”. Come fare concretamente perché la perla preziosa dell’amore di due fidanzati sia preservata integra per il matrimonio?
Una coppia formata da due giovani, Eleonora e Alessandro, danno testimonianza in un articolo dal titolo “Diario di un Fidanzamento Cristiano – Nati per Amare in Pienezza” (pubblicata nel blog Matrimonio Cristiano).
“Possiamo associare la perla preziosa alla nostra vocazione verso la sponsalità. – spiegano – Quindi, che cosa siamo chiamati a vendere per comprarla? Cosa siamo disposti a buttare per essere felici? La risposta ci viene dal temutissimo sesto comandamento, ovvero ‘Non commettere atti impuri’! Dico temutissimo, perché molte persone, anche ‘cristiane’ lo considerano un impedimento, un ostacolo alla realizzazione del piacere personale. Altri lo ritengono sorpassato, un retaggio dei secoli passati, nei quali forse era ancora possibile viverlo perché magari i fidanzamenti duravano molto poco…”
Eppure, dietro a quel comandamento c’è molto di più: la purezza, infatti, ci chiama alla totalità dell’amore. Non ci limita, anzi, delimita i confini dell’amore vero.
“Sì, perché ogni persona è veramente felice quando si sente amata – spiega ancora la coppia – e quando riesce ad amare. Ed è proprio questa la bussola che ci orienta nel cammino dell’amore autentico”.
Può capitare di non aderire pienamente al sesto comandamento e, al tempo stesso, si può sempre migliorare nel viverlo: “Posso dire, però che Alessandro ed io abbiamo dato peso e valore al VI comandamento e cerchiamo di viverlo sempre meglio. – spiega Eleonora – Quali solo i regali? Sapete che, quando si sceglie di camminare nella strada di Gesù c’è sì una fatica a volte («Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero» Mt 11), ma si sperimenta una serenità e una gioia che non viene da noi”.
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È bene ricordare che il matrimonio, con il sacramento, nobilita l’amore umano, ma non fa “magie”. La grazia di Dio incontra la nostra disponibilità e lì avviene il miracolo: ovvero, il nostro amore assume un carattere divino. Senza l’apertura del cuore, però, nessun sacramento può nulla. Senza il desiderio di progredire, di camminare, il sacramento non potrà farci fare grandi passi.
Spiegano: “Quando riceviamo un sacramento, scende lo Spirito Santo che ci trasforma interiormente, ma Egli agisce su quello che trova […] Il modo in cui facciamo maturare la nostra dimensione umana, caratteriale e relazionale, così come quello in cui scegliamo di vivere la corporeità, è frutto di un cammino e di una crescita che, nel tempo del fidanzamento, siamo chiamati a vivere bene per una sola ragione: essere felici”.
Camminare col Signore nella strada della purezza dona, infatti, a una coppia tanti regali, come: “superare l’egocentrismo e imparare a vedere l’altro con i suoi difetti e pregi; migliorarci per l’altro lì dove siamo carenti; dare valore al dialogo per sciogliere tutti i nodi prima del matrimonio; coltivare il linguaggio verbale e non verbale della tenerezza e della dolcezza; scorgere nell’altro una bellezza sempre più grande; vivere come se le fiabe che abbiamo amato nella nostra infanzia fossero davvero reali; comprendere che questo amore si prepara all’indissolubilità e all’eternità; sperimentare cosa significa amare davvero una persona”.
Dunque, davvero la castità sarebbe superata, dannosa, inutile?
Per questa coppia, “basta semplicemente riflettere usando solo il nostro intelletto”, per capire che la castità nel fidanzamento porta benefici, non solo spirituali ma anche umani e relazionali.
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