
11 Giugno 2025
Ubi Jesus, ibi spes
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 10,7-13
In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni.
Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento.
In qualunque città o villaggio entriate, domandate chi là sia degno e rimanetevi finché non sarete partiti.
Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne è degna, la vostra pace scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace ritorni a voi».
Il commento
“Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino” (10,7). L’annuncio contiene i desideri e le speranze che ogni uomo porta con sé: “Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni” (10.8). Queste parole descrivono un orizzonte affascinante e luminoso ma difficilmente realizzabile. Un libro dei sogni. Il Vangelo non offre un programma politico ma annuncia che la presenza di Gesù segna l’inizio di una nuova fase della storia, quella in cui Dio interviene personalmente per confermare e fortificare i desideri di bene che Lui stesso ha seminato nel cuore dell’uomo. Il Vangelo non si ferma alle cose possibili, quelle che può compiere ogni uomo di buona volontà, annuncia anche quelle impossibili, quei prodigi che solo Dio può realizzare. Ma questa storia nuova, in via ordinaria, è affidata ai discepoli, a quelli che accolgono con fede la sua Parola e s’impegnano a tradurla in un corrispondente stile di vita. Appartiene a questa categoria Barnaba, il santo che oggi celebriamo. Non solo aderisce al Vangelo ma dona tutte le sue proprietà, donando il ricavato agli apostoli, per venire incontro alle necessità dei poveri (At 4,37). Non si accontenta di essere un fedele discepolo ma, accogliendo in obbedienza la chiamata, diventa un apostolo coraggioso e tenace per dare a tanti altri la gioia di conoscere e accogliere la speranza del Vangelo.
Il Vangelo è un annuncio di speranza, invita a tutti di collaborare con Dio per realizzare qualcosa di nuovo e di bello, senza lasciarsi impaurire dalle onde minacciose del male. La speranza umana è una candela che si consuma rapidamente. Se non vogliamo ritrovarci privi di energia, cerchiamo di stare maggiormente a contatto con Dio. È questa la fede che Papa Francesco ha testimoniato: “Oggi, quando sono arrivato, uno di voi si è avvicinato e mi ha detto: Padre ci dia la speranza. Ma io non posso darvi la speranza, io posso dirvi che dove è Gesù lì è la speranza” (26 luglio 2014). Ubi Jesus, ibi spes.
Briciole di Vangelo
di don Silvio Longobardi
s.longobardi@puntofamiglia.net
“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.
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Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).
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