BRICIOLE DI VANGELO

14 Giugno 2025

Disarmiamo le parole

Dal Vangelo secondo Matteo

Mt 5,33-37

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: “Sì, sì”; “No, no”; il di più viene dal Maligno».

Il commento

Sia invece il vostro parlare: “Sì, sì”, “No, no”; il di più viene dal Maligno” (5,37). Quella di oggi è una provocazione che mette in luce uno dei vizi più diffusi del nostro tempo, quello di parlare o scrivere senza un’adeguata riflessione previa e senza considerare le conseguenze che quelle parole possono avere sugli altri. Peggio ancora quando la parola contiene promesse che non possiamo garantire perché manchiamo delle risorse necessarie o perché la realizzazione non dipende da noi. Inutile dire che “tutto andrà bene”, quando sappiamo che non è così, non può essere così. “Nella gioia e nel dolore”, dicono gli sposi saggiamente nel giorno delle nozze. La fede non illude. Il Vangelo invita a usare le parole con saggezza e responsabilità. Non basta evitare la menzogna, dobbiamo mantenerci lontani anche dalle mezze misure, dai compromessi, dalle parole dette e non dette. Non è un tema marginale come appare nelle battute iniziali della 2Cor. L’apostolo Paolo si difende dall’accusa di non essere più andato a Corinto, come aveva promesso di fare. Ci tiene a sottolineare che la sua scelta non è stata dettata da motivi superficiali e di non aver agito secondo calcoli umani: “Dio è testimone che la nostra parola verso di voi non è «sì» e «no»” (2Cor 1,18).

Incontrando gli operatori della comunicazione Leone XIV ha ricordato che “una delle sfide più importanti è quella di promuovere una comunicazione capace di farci uscire dalla torre di Babele in cui talvolta ci troviamo, dalla confusione di linguaggi senza amore, spesso ideologici o faziosi”. Il Papa ha consegnato questo invito: “disarmiamo la comunicazione da ogni pregiudizio, rancore, fanatismo e odio; purifichiamola dall’aggressività. Non serve una comunicazione fragorosa, muscolare, ma piuttosto una comunicazione capace di ascolto, di raccogliere la voce dei deboli che non hanno voce” (12 maggio 2025). La Vergine Maria ci aiuti a dire ogni giorno con la stessa intima convinzione l’eccomi della fede per camminare sulle orme di Cristo.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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