EDUCAZIONE

Alfabetizzazione emotiva: i giovani ci chiedono aiuto

di Giuseppe Lubrino

La povertà educativa caratterizza in maniera notevole il contesto sociale odierno, dai genitori agli insegnanti la campanella d’allarme suona incessante. La celebre e fortunata serie tv “Adolescence” – ad esempio – di produzione britannica, ha riportato all’attenzione dei riflettori la questione “emergenza adolescenza”.

Il noto filosofo e youtuber Matteo Saudino ha evidenziato un paradosso dell’epoca attuale: nonostante la iperconnessione dei giovani, la solitudine è un fenomeno dilagante e in continua crescita. Da qui emerge l’esigenza per le nuove generazioni di riscoprire il valore delle relazioni e degli affetti, spesso alla base dei numerosi episodi di violenza che riempiono le pagine della cronaca nera. A partire da questa acquisizione, si può notare come tra i giovani vi sia un abuso diffuso di termini come “relazione”, “amicizia”, “condivisione”, “socializzazione”, ma allo stesso tempo appare evidente quanto la loro effettiva realtà esistenziale in tal senso sia limitata o addirittura totalmente priva di questo tipo di esperienze. 

Quale divario tra realtà virtuale e vita reale? 

La povertà educativa caratterizza in maniera notevole il contesto sociale odierno, dai genitori agli insegnanti la campanella d’allarme suona incessante. La celebre e fortunata serie tv “Adolescence” – ad esempio- di produzione britannica ha riportato all’attenzione dei riflettori la questione “emergenza adolescenza”. Si dibatte frequentemente, infatti, su quale possa essere la strategia vincente per garantire una crescita e un percorso educativo ai giovani sano ed equilibrato, sia dal punto di vista della relazione genitori/figli che docenti/alunni o adulti/giovani. Ciò nonostante, dinanzi a determinati episodi efferati di violenza gratuita, bullismo, cyberbullismo, forme di discriminazioni, propagate dai giovani si ha la sensazione di trovarsi tre le morse di un vero e proprio labirinto di opinioni. 

Come uscirne? 

La scuola potrebbe traghettare i giovani verso esperienze ed orizzonti inesplorati dal punto di vista didattico e formativo. Ideare e promuovere ambienti di apprendimento che pongono al centro l’interazione diretta tra i giovani e la realtà concreta potrebbe risultare efficace allo scopo di facilitare nei discenti, oltre che un’alfabetizzazione di tipo digitale anche un’alfabetizzazione di tipo emotiva ed affettiva. Risorse didattiche come PCTO (Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento), Erasmus, Uscite didattiche si possono rivelare pertinenti ed efficaci per sollecitare nei giovani processi di interazione, confronto e condivisione autentici. I giovani hanno un estremo bisogno di essere educati a stare insieme in maniera reale e pacifica. Tale esigenza è non di rado collegata alla disgregazione dell’istituzione familiare

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La scuola aiuti a sviluppare abilità emotive ed affettive

La famiglia è ormai minata nelle sue fondamenta ed è cambiata; si va sviluppando verso nuove ed inedite forme di convivenza. Pertanto, molti ragazzi e ragazze vivono disorientati, tendono ad isolarsi e il web per molti diventa un infelice rifugio, una via per evadere dalla realtà che gli risulta spesso incomprensibile e indecifrabile. La scuola può e deve reagire! Occorre intensificare politiche di sensibilizzazione circa le attività didattiche e formative extra scolastiche per porre in essere una soluzione possibile e adeguata all’emergenza educativa in atto. I docenti devono investire tutte le loro risorse sulla necessità di stimolare nei discenti la capacità di sviluppare ed acquisire abilità emotive ed affettive oltre che pratiche e teoriche. Ciò, allo scopo di formare cittadini attivi, consapevoli e maturi. Educare i giovani all’importanza della centralità delle relazioni, a comprendere e ad attraversare le dinamiche del ‘conflitto’, ad apprendere la gestione delle emozioni e a conseguire abilità relazionali interpersonali come l’empatia e la capacità di ascolto, costituiscono degli elementi essenziali per promuovere negli adolescenti percorsi di crescita e maturazione personale pregni di senso e significato. Gli studenti – in genere – mancano di punti di riferimento fermi e autorevoli e hanno bisogno di fiducia, comprensione, accoglienza, credibilità. 

I docenti siano testimoni credibili
I docenti devono essere in grado di offrire loro una testimonianza di vita autentica e un orientamento tale da far accrescere in essi l’autostima. Tali strategie possono contribuire a prevenire e contrastare diversi dei molteplici fenomeni che oggi caratterizzano il contesto educativo dei giovani come la violenza, la fragilità caratteriale, le dipendenze. Alfabetizzazione emotiva e alfabetizzazione digitale non si oppongono ma possono integrarsi vicendevolmente. Implementare percorsi di apprendimento emotivo e affettivo attraverso un utilizzo consapevole dei dispositivi tecnologici può aiutare i giovani da un lato a crescere e sviluppare competenze emotive ed affettive e dall’altro lato può favorire in essi un utilizzo adeguato e non smodato dei nuovi strumenti di comunicazione.




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