Giubileo

Giubileo delle famiglie, cosa portare in vacanza del Messaggio di Papa Leone?

di Lucrezia Scotellaro

È trascorso un mese esatto dal Giubileo delle famiglie che si è svolto a Roma il 30 maggio e il 1° giugno 2025, ma risuonano ancora intatte nella testa e nel cuore le parole di Papa Leone pronunciate durante l’omelia della messa in piazza San Pietro: “essere ‘uno’ come il Signore ci vuole ‘uno’, nelle nostre famiglie e là dove viviamo, lavoriamo e studiamo”.

Una piazza gremita, anche di più di quanto ci si aspettasse, nella prima giornata di caldo torrido che sta caratterizzando questa stagione estiva. Il Papa ha esortato tutti a riscoprire la bellezza della famiglia come luogo di trasmissione della fede e fonte di speranza per la Chiesa e per il mondo. E lo ha fatto attraverso alcune parole e concetti chiave: unità, comunione, missione, obbedienza, amore, dono della vita, coerenza, libertà, gratitudine, saggezza, compassione, umiltà, pazienza. Parole come tappe di un percorso, un cammino, dove Lui ci spinge ad andare, Lui ci conduce e supporta lungo la strada, a Lui giungiamo. Un pellegrinaggio che come famiglie, come genitori, come figli, come nonni, non facciamo da soli, ma uniti, gli uni agli altri, uniti al Signore. In un mondo che vive di lacerazioni, di discordie, Papa Leone ci ha invitati ad “essere ‘uno’ come il Signore ci vuole ‘uno’, nelle nostre famiglie e là dove viviamo, lavoriamo e studiamo: diversi, eppure uno, tanti, eppure uno, sempre, in ogni circostanza e in ogni età della vita”. Papa Leone ci sta abituando ai suoi messaggi chiari che ci invitano ad essere cristiani autentici, a rifuggire dai falsi ideali e a portare nel mondo la luce e la speranza, proprio a partire dalla nostra testimonianza – come famiglie cristiane – di amore e di relazione. Si tratta di un invito a ricercare il senso profondo del nostro procedere innanzitutto a partire da noi stessi e per noi stessi, perché, lo sappiamo, avere fede non significa possedere una assicurazione sulla stabilità e serenità del matrimonio, per esempio, e nemmeno sul fatto che non incontreremo problemi e difficoltà. Avere fede significa essere segno di speranza, vivere il matrimonio non come un ideale, ma   come “il canone del vero amore tra l’uomo e la donna – come ci ha ricordato il Papa nell’omelia – amore totale, fedele, fecondo (che) mentre vi trasforma in una carne sola, questo stesso amore vi rende capaci, a immagine di Dio, di donare la vita”. 

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Papa Leone, un mese fa, ci ha consegnato come un invito che potrebbe tradursi, in primis, nel non mandare in vacanza la nostra fede, quella praticata, quella che si rifocilla alla Mensa del Signore, quella che si rinfranca ascoltando la sua parola, quella che ci fa ritrovare a vivere la nostra famiglia in unità e comunione e non persi nell’individualismo, ciascuno intento e attento solo alle proprie attività estive. E allora ce le possiamo portare in vacanza le parole di Papa Leone per il Giubileo delle famiglie, ci serviranno come un faro per navigare sicuri. L’omelia si concludeva con un passaggio sui nonni: “Infine a voi, cari nonni e anziani, raccomando di vegliare su coloro che amate, con saggezza e compassione, con l’umiltà e la pazienza che gli anni insegnano”, ancora una volta un monito per tutti anche a non dimenticare i nostri anziani durante la pausa estiva, a ricordarli con una telefonata, o meglio una video chiamata – che tanti di loro gradiscono di più e gioiscono a vedere i nipoti – a provare a coinvolgerli anche solo in una veloce passeggiata, quando non è possibile fare di più, un gelato insieme, una chiacchierata. Della bellezza della famiglia Papa Leone non ha tralasciato nessun aspetto, raccogliamo il suo messaggio e proviamo a metterlo in pratica, specialmente nei prossimi mesi per vivere con gratitudine e speranza la nostra famiglia in questa calda estate, ovunque ci troviamo.




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