L’avvenire dell’umanità passa dalla famiglia. Un invito per i sacerdoti

Nella diocesi di Nocera-Sarno nel 1990 è nato un movimento ecclesiale che porta nel cuore una certezza: il futuro dell’umanità passa dalla famiglia. Don Silvio Longobardi, fondatore della Fraternità di Emmaus, non la riduce a un “ufficio” della parrocchia. Per lui – e per chi con lui cammina – la famiglia è il cuore pulsante della Chiesa, la frontiera su cui si gioca la santità ordinaria, quella della porta accanto, come la definisce papa Francesco.

Questa certezza non è rimasta un’idea. È diventata un carisma, un seme che ha trovato terreno fertile e ha germogliato: itinerari di fede pensati per gli sposi, una liturgia che accompagna i passaggi dell’amore, dal discernimento al fidanzamento, dal matrimonio al tempo della vedovanza, un impegno caritativo che mette in luce il protagonismo coniugale e familiare, un’attiva presenza nell’ambito della comunicazione attraverso la nostra casa editrice e magazine online in cui ogni giorno offriamo commenti sull’attualità e approfondimenti sui temi legati alla famiglia.

Ma attenzione: non è l’elenco delle opere a raccontare davvero ciò che accade. Perché tutto nasce e cresce solo dall’incontro con Dio. Senza una vita orante, ogni iniziativa rischia di diventare attività vuota. Con la preghiera, invece, la famiglia diventa spazio di grazia, luogo in cui la comunione coniugale diventa la prima e più radicale sfida.

È in questa prospettiva che nasce l’invito di don Silvio ai sacerdoti: il 22 e 23 ottobre presso l’Oasi “San Giuseppe”, a Pompei, la Fraternità di Emmaus apre le porte per un incontro formativo dedicato ai presbiteri. Non un convegno “tecnico”, ma un tempo per lasciarsi provocare da un’esperienza ecclesiale che ha già dato frutti concreti.

Perché serve ai preti un incontro del genere? Perché rischiamo – troppo spesso – di guardare alla famiglia dall’esterno, di ridurla a destinataria di servizi. E invece è qui che Dio ha messo in gioco il futuro, è qui che la Chiesa deve riscoprire la sua forza generativa. È da questa comunione che passa tutto: la genitorialità, l’educazione, la missione, persino la stessa vita della comunità. È un invito a sporcarsi le mani con la vita concreta delle famiglie, a lasciarsi interpellare dal loro cammino, a scoprire come il carisma della Fraternità possa diventare anche per loro luce e strumento.

Chi vuole capire meglio può visitare il sito emmausweb.org, dove si racconta la storia e le opere di una comunità che ha fatto della famiglia la sua missione. Ma soprattutto può accogliere l’invito: due giorni per riscoprire che la santità non è una teoria, ma la fedeltà quotidiana di uomini e donne che amano.

E forse, oggi più che mai, la Chiesa ha bisogno che i suoi sacerdoti tornino a credere in questo.




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