Novena con Santa Teresa di Lisieux: la sete di Gesù. Terzo giorno
Cosa accade quando la grazia ricevuta diventa un fuoco che non si può contenere? Subito dopo il miracolo di Natale, lo sguardo di Teresa si posa su un Crocifisso. In quel momento, il suo cammino personale si trasforma in missione. Nel terzo giorno della nostra novena in preparazione alla festa di Santa Teresa di Lisieux, seguiamo il cammino della piccola santa ai piedi del Crocifisso, dove la visione del Sangue di Cristo accende in lei una sete divorante: quella di salvare le anime.
La conversione del Natale vissuta nel 1886 non fu per Teresa un dono egoistico, ma aprì immediatamente il suo cuore a una missione più grande. Pochi mesi dopo, infatti, guardando un’immagine di Cristo crocifisso, fu colpita dal suo sangue che cadeva a terra senza che nessuno lo raccogliesse. Sentì risuonare dentro di sé il grido di Gesù sulla Croce e nacque in lei un desiderio ardente e divorante di collaborare alla salvezza delle anime.
Il grido di Gesù sulla Croce mi echeggiava continuamente nel cuore: Ho sete! Queste parole accendevano in me un ardore sconosciuto e vivissimo… Volli dare da bere all’Amato, e mi sentii io stessa divorata dalla sete delle anime. (Ms A 45v)
Teresa intreccia la nascita e la croce, Betlemme e il Calvario. Nei giorni del Natale contempla il bambino appena nato adagiato nella mangiatoia. Nei giorni della passione contempla il volto sfigurato del Figlio, inchiodato alla croce. Nei giorni del Natale condivide l’umiltà di Dio, in quelli della Passione si offre con Lui per vincere il male che inquina la storia umana. Due volti diversi della stessa maternità. La vera fede non ci chiude in noi stessi, ma ci apre ai bisogni degli altri. Dopo aver ricevuto l’amore di Dio, il desiderio più naturale è quello di “dissetare” Gesù, donandogli le anime dei fratelli. Come non pensare a quello che Teresa racconta della sua prima Eucaristia su questo scambio d’amore?
Mi sentivo amata, e perciò dicevo: “Ti amo, mi do a te per sempre”. Non ci furono domande, non lotte, non sacrifici, da molto tempo, Gesù e la povera Teresina si erano guardati e si erano capiti… (Ms A, 35r)
Spesso pensiamo che la missione sia riservata ai sacerdoti o ai missionari. Teresa, dal chiuso del suo Carmelo, ci insegna che è l’amore per Gesù a renderci veramente missionari: ogni preghiera, ogni piccolo sacrificio offerto per amore, può “raccogliere il sangue divino” e spargerlo sulle anime. Chiediamo oggi la grazia di sentire la sua stessa sete per i nostri familiari, per i colleghi, per chi si è allontanato da Dio, e di diventare, nella nostra vita quotidiana, pescatori di anime.
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Grazie! Don Silvio, esprimi la bellezza della conuglialità, quale dono meraviglioso di Amore, ma indicando sentieri di amore coniugale, nel…
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