Novena con Santa Teresa di Lisieux: amare anche senza “sentire”. Quinto giorno

Come si ama chi non si sopporta? La “piccola via” per Teresa di Gesù Bambino non è una teoria astratta, ma una battaglia quotidiana combattuta nel nascondimento. In questo quinto giorno della novena, entriamo nella lavanderia e nel refettorio del Carmelo per assistere alla lotta silenziosa di Teresa contro i propri istinti. È qui, in un sorriso forzato che diventa preghiera, che scopriamo il segreto della carità eroica.

Ottenuto l’ingresso a quella santa montagna che tanto aveva desiderato, la lotta di Teresa non finì. Anzi, cambiò semplicemente campo di battaglia. Dalle grandi sfide esterne, si trovò a dover affrontare i nemici più nascosti e tenaci: quelli che si annidano nel cuore e mettono alla prova la carità di ogni giorno.

La vita comunitaria al Carmelo non era sempre facile. Teresa racconta che si trovò a dover interagire con una consorella verso la quale provava una “antipatia naturale”. Invece di evitarla o di cedere all’istinto, decise di mettere in pratica l’amore evangelico nel modo più concreto possibile.

Non volevo cedere all’antipatia naturale che provavo, mi sono detta che la carità non doveva consistere nei sentimenti, ma nelle opere, allora mi sono impegnata a fare per questa sorella ciò che avrei fatto per la persona che amo di più. (Ms C 13v – 14r)

Questa lotta contro l’istinto è un tratto che caratterizza tutta la sua vita. Anche rispetto a ciò che appare buono e santo, Teresa mantiene ferrea la sua volontà di non attaccarsi a nulla, tanto meno a se stessa e alle sue consolazioni. È emblematico quello che vive nei confronti di sua sorella Paolina, divenuta Madre Agnese di Gesù e sua Priora. Sapeva di trovare in lei un pezzo della sua infanzia, un’eco delle sue relazioni familiari, ma soprattutto una forma di consolazione e di intimità spirituale. Eppure, proprio per questo, si imponeva una disciplina ferrea per non cercare quel conforto in modo umano. La sua gioia più grande divenne quella di non avere alcuna gioia per far piacere a Gesù. Comprese che per appartenere totalmente a Lui, doveva distaccarsi da tutto ciò che non era Lui, anche dagli affetti più santi e legittimi.

Credo che l’opera di Gesù durante questo ritiro sia stata di distaccarmi da tutto quello che non è Lui… Se sapesse com’è grande la mia gioia di non avere alcuna gioia per far piacere a Gesù! È una gioia squisita (ma per nulla sentita). (LT 78, 8 gennaio 1889)

Questa è la “piccola via” in azione. L’amore vero non si misura dall’emozione o dalla simpatia, ma dalle opere concrete. Nelle nostre famiglie, nei luoghi di lavoro, nelle nostre parrocchie, incontriamo sempre persone più o meno simpatiche. La tentazione è spesso quella di creare il nostro “gruppetto”, non di rado lamentarci degli altri e provare ad evitarli. Teresa ci offre una strategia rivoluzionaria: fare per loro esattamente ciò che faremmo per la persona che amiamo di più. Un sorriso, un piccolo servizio, una parola gentile offerta a Gesù nascosto in quella persona. Chiediamo oggi la grazia di praticare questa carità eroica nelle piccole cose, per scoprire la gioia di amare non con i nostri sentimenti, ma con il cuore stesso di Cristo.




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ULTIMI COMMENTI

1 risposta su “Novena con Santa Teresa di Lisieux: amare anche senza “sentire”. Quinto giorno”

Grazie. Molto bello. Giovanni Paolo II (ora Santo) faceva simili ardite elevazioni spirituali nel campo delle emozioni amorose, di come “sentirle” o “non sentirle” per arrivare all’amore donativo.

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