“Fino alle vette”, un libro per non vivacchiare: l’incontro che ha dato il via all’anno dell’Azione Cattolica
Sabato, 27 settembre 2025, si è svolto a Prato Perillo (SA) un intenso e partecipato incontro con Paola Ciniglio, coautrice del testo “Pier Giorgio Frassati. Fino alle vette”, organizzato dall’Azione Cattolica della diocesi di Teggiano-Policastro. La diocesi ha scelto in questo modo di dare il via al nuovo anno associativo nel segno della santità giovane e gioiosa del santo torinese. Una serata di provocazioni e condivisione per riscoprire il senso della vera felicità.
Ci sono serate che ti restano dentro, che continuano a lavorare nel cuore anche quando le luci si spengono e si torna a casa. Quella di sabato 27 settembre a Prato Perillo, in provincia di Salerno, è stata una di queste. Accogliendo con gioia l’invito di don Antonio Romaniello – fresco di nomina a parroco a Buonabitacolo (SA) e direttore dell’Ufficio Catechistico – ho avuto il privilegio di incontrare i settori Giovani e Adulti dell’Azione Cattolica della Diocesi di Teggiano-Policastro per dare il via al loro anno associativo.
Il luogo stesso era già una profezia: il centro parrocchiale “Pier Giorgio Frassati”. E proprio lui, il giovane santo torinese, è stato il nostro compagno di viaggio. Partendo dalle tracce proposte nel testo “Pier Giorgio Frassati. Fino alle vette” (Editrice Punto Famiglia, 2025), ho provato a condividere non una lezione, ma una provocazione, la stessa che Pier Giorgio lancia a ciascuno di noi: siamo chiamati a vivere, non a vivacchiare.
Abbiamo parlato del “vuoto che grida” in tanti giovani, di quella sottile insoddisfazione che nessuna contentezza passeggera può colmare. E abbiamo scoperto che la risposta di Pier Giorgio è una gioia diversa, più profonda, che non nasce dall’assenza di problemi – lui ne aveva eccome – ma dalla Presenza di un Amore che dà senso a tutto. Una gioia che si alimenta a tre sorgenti inseparabili: la preghiera come respiro dell’anima, la fraternità come cordata verso il Cielo e il servizio come fede che si sporca le mani con la realtà, nello studio, nella politica, nella carità verso gli ultimi.
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Ma il momento più bello, per me, è stato vedere come questa provocazione si è fatta dialogo. La seconda parte dell’incontro, dedicata alla condivisione, ha visto accendersi una luce negli occhi di tanti. Non ci sono state domande di circostanza, ma un desiderio autentico di capire come incarnare queste parole nella vita di ogni giorno, come custodire la gioia vera, come ricominciare l’anno con uno slancio nuovo.
Un clima di famiglia reso possibile dalla gioia contagiosa di Raffaela Tardio, presidente diocesana dell’Azione Cattolica, che con la sua passione ha saputo unire i cuori e guidare la serata con un’energia che era già testimonianza.
Tornando a casa, pensavo proprio a questo: alla bellezza dell’incontro tra carismi diversi. Da una parte io, con la mia storia nella Fraternità di Emmaus, dall’altra la grande famiglia dell’Azione Cattolica. Due percorsi, due stili, ma un unico Spirito che soffia e ci fa camminare nella stessa direzione: quella della santità. Una santità non per pochi eletti, ma per il popolo di Dio in cammino, fatta di volti, di storie, di un desiderio condiviso di puntare, ogni giorno, “verso l’alto”.
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Non capisco tanto cosa tu voglia indicare con vista a 90 gradi dell’uomo e a 360 della donna… come anche…
Grazie! Don Silvio, esprimi la bellezza della conuglialità, quale dono meraviglioso di Amore, ma indicando sentieri di amore coniugale, nel…
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