BRICIOLE DI VANGELO

30 Settembre 2025

Uno sguardo di misericordia

Dal Vangelo secondo Luca

Lc 9,51-56
 
Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé.
Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme.
Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.

Il commento

…egli prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme” (9,51). La traduzione è corretta ma quella letterale mi sembra ancora più eloquente: “indurì il volto”. Potremmo dire: “s’incamminò con la faccia tosta …”. Gesù è consapevole delle difficoltà e di ciò che lo attende nella Città Santa ma non si tira indietro. Come a dare un piccolo assaggio degli ostacoli: l’evangelista racconta il rifiuto dei samaritani: “non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme” (9,53). Siamo ancora all’inizio e subito appaiono le contrarietà. Il buongiorno si vede dal mattino! Giacomo e Giovanni reagiscono in modo istintivo, lasciando parlare solo l’emotività: “Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?” (9,54). Una reazione rabbiosa e sproporzionata che nasce dal desiderio sincero di tutelare la dignità del Maestro. Da poco hanno avuto certezza che è proprio Lui il Messia, l’Unto del Signore (9, 18-22). Chi rifiuta l’Inviato di Dio deve ricevere il giusto castigo. Gesù non la pensa allo stesso modo, l’evangelista registra la risposta di Gesù con due verbi: “Si voltò e li rimproverò” (9,55). Il primo verbo ricorda che Gesù cammina avanti, è Lui che traccia la strada. L’evangelista non riporta le parole del Maestro ma il verbo [epitimáō] fa pensare ad un rimprovero piuttosto duro.  Immagino che abbia detto questo:

“Capisco la vostra amarezza ma quello che chiedete non corrisponde alla volontà del Padre mio. È mancanza di speranza perché il rifiuto di oggi, domani può diventare accoglienza. È mancanza di carità perché il Padre celeste chiede di amare tutti, anche quelli che ci fanno del male. È mancanza di fede perché vi arrogate il diritto di decidere quel che è giusto”.

L’atteggiamento degli apostoli non è dissimile da quello che noi avremmo pensato in situazioni analoghe. La colletta liturgica di questa settimana ci fa pregare così: “Dio che riveli la tua onnipotenza soprattutto con la misericordia e il perdono…”. Chiediamo di avere lo stesso sguardo di misericordia.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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