IL SACRAMENTO DEL MATRIMONIO
Sposi a servizio degli sposi. Se il sacramento del matrimonio ci fa missionari
di Giada Moneti
“Siamo sposi da ormai 23 anni e da tempo siamo in cammino in una associazione che si chiama ‘Intercomunione delle famiglie’”. “Il focus del nostro blog è sulla sessualità. Crediamo che nella Chiesa ci siano già tantissime opportunità di formarsi su perdono, preghiera, educazione dei figli ecc. Spesso l’ambito sessuale è, invece, sottovalutato e lasciato all’educazione del mondo”. Segue la testimonianza di Luisa e Antonio, legati all’insegnamento di San Giovanni Paolo II.
C’è un blog (e anche una pagina Facebook, Instagram, un canale Telegram, TikTok, Youtube…) che pubblica ogni giorno un articolo a tema nuziale. Amore, intimità, sessualità, dialogo di coppia: tantissime tematiche alla luce del Vangelo e di una prospettiva sponsale. Non conosce pause o vacanze ma, anzi, allarga talvolta il suo raggio di azione con eventi, workshop e corsi online e in presenza.
Chi c’è dietro “Matrimonio cristiano”? Scopriamolo!
Siamo Antonio e Luisa, abitiamo a Bergamo e ci piace dire che abbiamo cinque figli. Pietro, Tommaso, Maria, Francesco qui con noi e Giò che è già in Paradiso, essendo vissuto poche settimane nel grembo di Luisa. Noi cristiani sappiamo che la vita inizia fin dal concepimento per non finire più.
Siamo sposi da ormai 23 anni e da tempo siamo in cammino in una associazione che si chiama “Intercomunione delle famiglie” nata grazie a un frate cappuccino, padre Raimondo Bardelli. Siamo una famiglia normale con fatiche, dubbi, errori ma anche fede e speranza. Ed è forse quello che ci rende vicini a chi ci segue, perché le persone possono immedesimarsi.
La genesi. Com’è nata l’idea di “Matrimonio Cristiano”?
L’idea nasce nel 2016. Già da un po’ di tempo pubblicavo (Antonio) post su Facebook nei quali raccontavo ciò che avevamo imparato attraverso padre Raimondo Bardelli e gli incontri di Intercomunione. Notavo che piacevano. Abbiamo deciso di dare una struttura più organizzata a queste brevi riflessioni. Così è nato il blog che ancora oggi funziona bene… Anzi, si è aperto a tanti altri autori e testimoni! Uno dei tratti principali del blog è, a parer mio, l’essere senza tabù. Non ci sono argomenti che non possano essere trattati, poiché il Signore stesso abita ogni ambito della vita degli sposi.
Quali tematiche avete particolarmente a cuore?
Noi veniamo dalla scuola di Raimondo, il quale a sua volta aveva appreso tantissimo da san Giovanni Paolo II. Il nostro focus è su tutto il matrimonio, in particolare sulla sessualità. Crediamo che nella Chiesa ci siano già tantissime opportunità di formarsi su perdono, preghiera, educazione dei figli ecc. Spesso l’ambito sessuale è, invece, sottovalutato e lasciato all’educazione del mondo e della pornografia. A volte veniamo accusati di essere fissati con il sesso, di parlare solo di quello. Perché, però, è importante parlarne? Per gli sposi non solo è un ambito che influenza la relazione tutta, per noi sposi in Cristo è un gesto sacro e liturgico. Un gesto che riattualizza il sacramento del matrimonio: in questo, somiglia all’Eucaristia.
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Un articolo al giorno, 365 giorni all’anno. Inizialmente, non volevo crederci! Una vera “adorazione perpetua” di Gesù, da parte degli sposi cristiani. Come si organizza un servizio come il vostro?
Non ti nascondo che non è facile! Oggi lo è un po’ di più perché scrivono tanti autori e il nostro contributo si è ridotto. All’inizio pesava tutto su Antonio, che gestiva il blog e scriveva quasi tutti gli articoli… Sicuramente serve organizzarsi ma anche avere tempo a disposizione. Il nostro lavoro ci lascia il pomeriggio libero e questo ci permette di trovare il tempo che serve.
Quanti collaboratori vi aiutano, ad oggi, a mantenere costante la pubblicazione degli articoli giornalieri? Vi è mai capitato di trovare difficoltà nell’essere costanti?
Crediamo che la varietà di chi scrive sul blog sia una delle carte vincenti: abbiamo pensato che noi potevamo raggiungere chi aveva una storia simile alla nostra ma non avremmo potuto intercettare chi vive situazioni diverse. Non sappiamo dirti precisamente quanti scrivono ma abbiamo chi serve per raccontare il matrimonio. Abbiamo sacerdoti, c’è Ettore (sposo fedele nella separazione), c’è Fabrizia che racconta il dramma dell’aborto spontaneo… e tanti altri.
Come gestite eventuali “haters” o, più banalmente, commenti negativi e astiosi? Avete mai confrontato qualcuno in privato?
Solitamente li ignoriamo. Nel tempo abbiamo compreso che è la risposta migliore. Con alcuni, pochi, abbiamo provato a intavolare un dialogo ma non ha mai portato a grandi risultati.
Come “Matrimonio cristiano” ha arricchito la vostra coppia e, di contro, una vostra difficoltà in questa missione.
Riflettere ogni giorno sulla nostra vocazione ci permette di non perdere il focus: cerchiamo di essere coerenti con ciò che raccontiamo ed è una responsabilità in più. Di contro, non siamo sempre concordi sul tempo da dedicare a questa attività.
I vostri figli leggono/partecipano alla vostra missione virtuale?
Leggono, lo sappiamo per certo, ma non commentano mai. Tipico comportamento degli adolescenti. Al massimo ci dicono che avrebbero voluto dei genitori normali e non strani come noi!
Vi è mai capitato di essere chiamati per una testimonianza in qualche realtà cristiana? Come ricordate quell’esperienza?
Ci è successo diverse volte: tutte esperienze diverse. In molti casi ci portiamo un ottimo ricordo. Altre volte un po’ di frustrazione per aver avuto la percezione di non essere stati capiti fino in fondo, ma va bene così.
Siete autori di svariate pubblicazioni. Ce ne sono altre in cantiere? O altri progetti in vista?
Ci sono alcune idee ma ancora in fase embrionale. Progetti tanti. In particolare, corsi e proposte in collaborazione con “Mistero Grande” e “Amati per Amare”. Trovate tutto sul blog!
Chi volesse collaborare con voi o scrivere per il vostro blog, come può farlo?
Molto semplice. Contattateci all’indirizzo antonioeluisaderosa@gmail.com e ne parliamo. Siamo sempre aperti a nuovi testimoni che possano raccontare il matrimonio attraverso la propria vita.
L’intervista è stata realizzata da Giada Moneti, di Ne senti la voce (@nesentilavoce) • Foto e video di Instagram
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