7 Ottobre 2025
Attendere significa pregare
Dagli Atti degli Apostoli
At 1,12-14
[Dopo che Gesù fu assunto in cielo, gli apostoli] ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in giorno di sabato.
Entrati in città, salirono nella stanza al piano superiore, dove erano soliti riunirsi: vi erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo figlio di Alfeo, Simone lo Zelota e Giuda figlio di Giacomo.
Tutti questi erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme ad alcune donne e a Maria, la madre di Gesù, e ai fratelli di lui.
Il commento
“Entrati in città, salirono nella stanza al piano superiore, dove erano soliti riunirsi” (1,13). Prima di ascendere al Cielo, il Risorto lascia agli apostoli un preciso comando: “restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto” (Lc 24,49). Restare significa attendere, attendere significa pregare. Gli apostoli sono trepidanti, hanno tanti motivi per essere nella gioia ma si trovano dinanzi ad un’avventura nuova, carica di incognite e di legittimi timori. In quel momento emerge il ruolo della Vergine Maria: “Erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme ad alcune donne e a Maria, la madre di Gesù” (1,14). Un accenno fin troppo discreto, l’unico che troviamo nel Libro degli Atti ma è sostanzioso perché offre l’immagine di una Madre che fin dall’inizio accompagna e sostiene la Chiesa. Nella pienezza dei tempi ha accolto il Figlio di Dio, ora insegna ai discepoli a vivere nella luce dell’eccomi. Commenta Giovanni Paolo II: “c’è una singolare corrispondenza tra il momento dell’incarnazione del Verbo e quello della nascita della Chiesa. La persona che unisce questi due momenti è Maria: Maria a Nazareth e Maria nel cenacolo di Gerusalemme. In entrambi i casi la sua presenza discreta, ma essenziale, indica la via della nascita dallo Spirito” (Redemptoris Mater, 24).
Maria non è una meteora che appare e scompare ma una presenza costante. È stata protagonista della prima venuta del Redentore, ora accompagna la Chiesa fino alla seconda e definitiva venuta. La pagina degli Atti non si limita a descrivere un passaggio della vicenda salvifica ma annuncia che nel faticoso cammino della storia la Chiesa potrà sempre contare sulla premura materna di Colei che lo stesso Gesù ci ha donato come Madre. Questa festa liturgica è legata alla battaglia navale di Lepanto (1571) che si rivelò decisiva per fermare l’avanzata dell’esercito musulmano. Alla Vergine del Rosario oggi chiediamo la grazia di non arrenderci al male e di combattere “la buona battaglia della fede” (1Tm 6,12).
Briciole di Vangelo
di don Silvio Longobardi
s.longobardi@puntofamiglia.net
“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.
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Grazie! Don Silvio, esprimi la bellezza della conuglialità, quale dono meraviglioso di Amore, ma indicando sentieri di amore coniugale, nel…
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