SANTI E BEATI
Beato Bartolo Longo, presto santo: l’apostolo del Rosario
di Lidia Agnese Modena
Un “genio” di santità: avvocato, missionario, scrittore, giornalista, educatore, fondatore e non solo. Una figura poliedrica che ha portato nella Valle di Pompei la devozione alla Madonna e che sarà proclamato Santo il 19 ottobre, mese dedicato in particolare alla Vergine e alla recita del Rosario.
Papa Leone XIV ha rinnovato il suo invito a pregare per la pace, soprattutto in questo mese di ottobre dedicato alla Madonna, chiedendo a tutti i fedeli del mondo di recitare il Rosario, la preghiera più cara alla Vergine. Il Beato Bartolo Longo, presto Santo, è stato un instancabile propagatore del Rosario. Infatti, affermava: “Se cerchi salvezza propaga il Rosario. Chi propaga il Rosario è salvo”. Una devozione antica, tradizionalmente legata a San Domenico, a cui Longo era devoto. L’opera di Bartolo ha avuto il suo primo riconoscimento con la Beatificazione da parte di Giovanni Paolo II nel 1980 e nel 2025 Papa Francesco ha approvato l’avvio della canonizzazione del Beato.
Originario di Brindisi, Longo nasce nel 1841 in una famiglia benestante. Si trasferisce a Napoli, dove a causa di cattive frequentazioni viene messa in discussione la sua fede. Si laurea in Giurisprudenza e grazie a provvidenziali incontri, soprattutto quello con la contessa Marianna De Fusco, sua futura moglie, si riavvicina a Dio. Sente nell’animo una missione da svolgere: diffondere il Rosario nella Valle di Pompei.
Fonderà presto il cuore pulsante della nuova Pompei: il Santuario intitolato alla Madonna del Rosario. Un luogo meta di tanti pellegrini che pregano di fronte al quadro della Madonna di Pompei, inizialmente arrivato in modo rocambolesco e in pessime condizioni, poi restaurato e posto sull’altare della Basilica. Tutti gli altri quadri presenti testimoniano le numerose grazie ricevute per intercessione della Vergine.
Tutta la vita di Bartolo è costellata di opere di carità e preghiera: insegna il catechismo ai contadini analfabeti, aiuta i poveri istituendo la Congregazione delle suore “Figlie del Rosario di Pompei”, fa rinascere la città distrutta dal Vesuvio avviando una nuova stazione ferroviaria, strade, alberghi e numerose altre attività per accogliere i pellegrini, apre orfanotrofi per occuparsi dei figli dei carcerati. Un esempio di instancabile operosità e affidamento alla provvidenza di Dio.
Acquista il libro: La Supplica a Maria, Regina delle Vittorie
In quest’anno Giubilare Papa Francesco ha aperto una porta Santa anche nel carcere romano di Rebibbia, un evento che accade per la prima volta nella storia dei Giubilei. Nell’omelia durante l’apertura le parole di Papa Francesco sono arrivate come un invito alla continua speranza:
“È un bel gesto quello di spalancare, aprire: aprire le porte. Ma più importante è quello che significa: è aprire il cuore. E questo fa la fratellanza. I cuori chiusi, quelli duri, non aiutano a vivere. Per questo, la grazia di un Giubileo è spalancare, aprire e, soprattutto, aprire i cuori alla speranza. La speranza non delude, mai!
A me piace pensare alla speranza come all’ancora che è sulla riva e noi con la corda stiamo lì, sicuri, perché la nostra speranza è come l’ancora sulla terraferma. Non perdere la speranza. È questo il messaggio che voglio darvi.
Vi auguro un grande Giubileo, vi auguro molta pace. E ogni giorno prego per voi. Davvero. Non è un modo di dire. Penso a voi e prego per voi. E voi pregate per me”.
L’esempio dei Santi deve essere un compagno guida per tutti noi, ogni giorno, per poter seminare ovunque la speranza e il Rosario può accompagnarci in questo cammino di preghiera in un mondo che ha davvero bisogno di pace.
Bibliografia: Mariella Lentini, “Santi compagni guida per tutti i giorni”, Casa Editrice Espansione Grafica, 2023
Ivan Licinio, “Beato Bartolo Longo. Alla Madonna serve un Avvocato”, Editrice Shalom, 2018
Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia
Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).











ULTIMI COMMENTI
Non capisco tanto cosa tu voglia indicare con vista a 90 gradi dell’uomo e a 360 della donna… come anche…
Grazie! Don Silvio, esprimi la bellezza della conuglialità, quale dono meraviglioso di Amore, ma indicando sentieri di amore coniugale, nel…
sarebbe interessante aggiungere una valutazione sul comportamento dell'attuale governo