Ottobre, mese del Rosario. In questo tempo la Chiesa invita a riscoprire una delle preghiere più amate e più familiari, ma anche una delle più attuali: il Rosario. Nella sua semplicità popolare e nella sua profondità contemplativa, il Rosario custodisce un segreto grande — quello di un amore che non conosce intermittenze. Pregare il Rosario non è ripetere parole: è respirare il Vangelo, lasciando che le Ave Maria scandiscano il ritmo dell’anima, come battiti di un cuore che ama. È una preghiera che ci immerge nel mistero di Cristo attraverso gli occhi di Maria, e che ci ricorda che la fede non è fatta di slanci occasionali, ma di fedeltà quotidiana.

La storia del Rosario è antica e viva. Nasce nella devozione medievale, quando i fedeli che non potevano recitare i Salmi ne sostituivano la preghiera con l’Ave Maria. La tradizione lega la sua diffusione a san Domenico, ma sarà papa san Pio V, nel XVI secolo, a promuoverlo come preghiera mariana universale, in tempi di prove e di battaglie spirituali. Da allora, tanti Papi lo hanno custodito e rilanciato: Leone XIII, che scrisse ben dodici encicliche sul Rosario; san Giovanni Paolo II, che nel 2002, con la Rosarium Virginis Mariae, aggiunse i misteri della luce e invitò i fedeli a riscoprirne il valore contemplativo.

Il Rosario è una preghiera che appartiene al popolo, ma parla a ogni cuore. Mi piace pensare che è la preghiera dei genitori che la sera la recitano con i figli, degli anziani che lo tengono tra le dita come una compagnia silenziosa, dei giovani che cercano un tempo di pace, dei consacrati che lo pregano prima di ogni colloquio o missione importante. È la preghiera della strada, dell’attesa, del quotidiano.

In un mondo che corre e consuma, il Rosario ci educa alla costanza. Ci insegna che amare non è un sentimento passeggero, ma un cammino. Ci ricorda che l’amore vero — per Dio, per le persone, per la vita — si costruisce giorno dopo giorno, nella fedeltà. Perché l’amore non è a giorni alterni. L’amore è ogni giorno. E così il Rosario: non una pratica tra le altre, ma una via semplice e bellissima per restare in comunione con Cristo e con Maria, ogni giorno. Una preghiera che, nel silenzio o nel rumore della vita, continua a dire: “Eccomi ancora, Signore. Ti amo, oggi come ieri. E continuerò a farlo, ogni giorno”. Mi sento custodita dalla preghiera del Rosario e so che è la preghiera con cui posso custodire chi amo. Nel silenzio, con Maria, tutto mi appare più vicino a Dio.