Editoriale
Embrione, res publica
di don Silvio Longobardi
Sono passati 40 anni dall’approvazione della legge che permette, favorisce e finanzia l’aborto. Fu presentata come un’inderogabile necessità sociale. Non si metteva in dubbio il diritto alla vita ma, così allora diceva la propaganda abortista, vi erano situazioni eccezionali in cui l’aborto era l’unica soluzione possibile, una sorta di extrema ratio, dolorosa ma inevitabile. Era una menzogna. E tutti lo sapevano. D’altra parte, la legge non richiedeva alle strutture pubbliche alcun indagine preventiva né imponeva alle richiedenti l’obbligo di provare la condizione di disagio. L’aborto era possibile sempre e comunque. La parola della donna era – ed è – più che sufficiente.
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