di Silvio Longobardi

La storia dell’Ucraina del ventesimo secolo è profondamente segnata dalle persecuzioni. Sono pagine drammatica di una storia che abbiamo dimenticato in fretta. Forse anche per questo il Papa polacco volle visitare quella terra a tutti i costi: “Quale carico immane di sofferenze avete dovuto sopportare negli anni trascorsi! Ma ora state reagendo con entusiasmo e vi riorganizzate cercando luce e conforto nel vostro glorioso passato”.

di Leonid Kalutskyi

Nei momenti di sconforto, quando non so che cosa sta accadendo ai miei, cerco sollievo nella preghiera. Chiedo che nessun proiettile incroci il corpo dei miei familiari, che nessuna bomba raggiunga le loro case. Chiedo che non cadano in mano russa, anche se so che i russi in fondo sono vittime come noi.

di Cecilia Galatolo

Al loro matrimonio non ci sono stati festeggiamenti, né cori, né fiori. In lontananza solo le sirene ma nel cuore tutto l’amore del mondo. Vi racconto la storia di Yaryna e Sviatoslav e del loro amore disposto a consacrarsi nonostante la guerra.

La testimonianza di Elena

Non ero molto credente prima di questa guerra, ma da quel maledetto 24 febbraio, il mio cuore non trova altra consolazione che pregare. I grandi della terra stanno provando a far cambiare idea al Presidente russo, ma nessuno ci riesce e nessuno ci riuscirà. Solo Dio può questo miracolo.

La storia di Oxana scritta da Ida Giangrande

Se ringrazio Dio di essere al sicuro in Italia? No, per due motivi, il primo perché vorrei essere lì a morire con la mia gente. Il secondo perché nessuno è al sicuro se uno come Putin una mattina decide di rovesciare la storia.

di Giovanna Abbagnara

Da quando le agenzie hanno battuto la notizia dell’attacco della Russia all’Ucraina, io non faccio che pensare ai bambini rinchiusi negli internat, istituti dove trovano rifugio tanti figli senza famiglia. E poi ci sono i soldati, sia russi che ucraini, anche loro sono figli, anche loro stanno pagando un prezzo altissimo.

di Ida Giangrande

Poche settimane fa abbiamo ricordato le vittime dell’Olocausto. Ma il 24 il febbraio una nuova guerra ha spazzato via la speranza che cose del genere non si ripetessero mai più. Insieme alla guerra, ritorna un vocabolario ricco, fornito e soprattutto… inquietante.